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Unità-Pubblico impiego: 3 milioni in sciopero, 300mila in piazza per il rinnovo del contratto

21.05.2004 Pubblico impiego: 3 milioni in sciopero, 300mila in piazza per il rinnovo del contratto di red "Pallloni gonfiati" che si librano in aria. Palloni colorati con i volti di Berlusconi, ...

21/05/2004
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l'Unità

21.05.2004
Pubblico impiego: 3 milioni in sciopero, 300mila in piazza per il rinnovo del contratto
di red

"Pallloni gonfiati" che si librano in aria. Palloni colorati con i volti di Berlusconi, di Maroni, di Tremonti, e di Fini. È questa una delle forme con cui i lavoratori del pubblico impiego e della scuola hanno voluto manifestare per le strade di Roma per protestare contro il mancato rinnovo del contratto, contro la "controriforma" delle pensioni e il mancato confronto del governo sulla politica industriale. Ad aderire allo sciopero generale, indetto da Cgil, Cisl e Uil, è stato l'80% dei 3 milioni di lavoratori del pubblico impiego, mentre a scendere in piazza a Roma sono stati in 300mila: questi i dati resi noti dal segretario generale della Funzione pubblica-Cgil, Carlo Podda. Da piazza della Repubblica, a via Cavour fino a piazza San Giovanni, il corteo è avanzato con tranquilla regolarità, cadenzato da musica e slogan.

"I problemi che affliggono il paese ormai necessitano di una nostra risposta complessiva. E la manifestazione di oggi ne è la dimostrazione". È il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, a spiegare così il senso della mobilitazione. "Siamo in piazza perché i contratti sono scaduti da quattro mesi e non si intravede nessuno spiraglio, nessun segnale, per riaprire le trattative - aggiunge - Le risorse sono meno della metà del necessario. Due anni fa facemmo un accordo quadro con il governo per il rinnovo. Siamo a un mese dall'estate e non c'è ancora nessuna prospettiva". E la legge sulle pensioni "ha peggiorato la base di calcolo per il pubblico impiego che renderà più bassa nel futuro la pensione. Ed oggi diamo un risposta anche su questo", rincara Epifani.

"Oggi il pubblico impiego e domani, se le cose non cambiano, qualcos'altro. Se qualcuno pensa che non si rinnovano i contratti, non ci si confronta con il sindacato sui grandi temi dello sviluppo, non ci resterà altro che le mobilitazioni, lo sciopero e l'iniziativa. È arrivato il tempo di una svolta". Così il leader della Cisl, Savino Pezzotta annuncia che la protresta non si fema qui.

In Italia, gli impiegati pubblici sono tre milioni e 209mila. Uno su sette lavora in Lombardia dove si conta l'esercito più numeroso (418mila e 400 persone). Mentre il plotone più piccolo si trova in Valle D'Aosta (9500 lavoratori). A far rilevare, invece, la percentuale più alta per presenza è la Calabria dove rappresentano il 33% degli occupati della regione (15 punti percentuali in più della media del paese). Quando, poi, si parla di incidenza sul totale della popolazione in età lavorativa, in testa alla graduatoria è il Trentino Alto Adige; qui ogni mille residenti ben 119 sono i dipendenti pubblici contro una media nazionale di 84. Questa una prima fotografia scattata dall' ufficio studi della Cgia di Mestre.


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