Unità: Precari, niente assunzioni per gli statali
Domani la manovra: taglio alle province delle aree metropolitane. Attacco al protocollo Welfare Il piano si prospetta ancora più duro nella scuola, dove la ministra ha parlato di meno professori ma pagati meglio.
di Bianca Di Giovanni/ Roma
GIRO DI VITE Da domani si comincia a giocare duro, dice Pier Luigi Bersani. In effetti con la manovra in arrivo la luna di miele (o di melassa) ha tutta l’aria di finire. Si parte dalla stretta sui precari della pubblica amministrazione, si prosegue con la cancella-
zione di alcune province e si finisce con la riscrittura del protocollo welfare. Tra le ipotesi c’è anche una maximulta per chi diffonde i redditi online (a meno che non si tratti di un dipendente pubblico). Tra la valanga di norme previste, salta anche il tetto di 5mila euro per gli assegni liberi, che era stato introdotto contro il riciclaggio. Così l’azzeramento del biennio Prodi è compiuto. Il tutto abilmente camuffato da annunci sullo stile Robin Hood. Tornano anche le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, da realizzare entor il 2010. Ci saranno due disegni di legge e una delega che riguarderà l’annunciata riforma della pubblica amministrazione. Il testo sarà illustrato domattina alle parti sociali e nel pomeriggio sarà all’attenzione del consiglio dei ministri. Intanto oggi le Regioni chiederanno chiarimenti sui tagli annunciati.
Meno province, niente assunzioni Per ottenere i risparmi annunciati dal settore pubblico (circa 3 miliardi in tre anni) si blocca il turn-over e si tagliano amministrazioni. Che vuol dire? In via di cancellazione le province delle aree metropolitane, cioè quelle di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Napoli. L’indiscrezione ha già provocato la reazione di alcuni amministratori (Venezia e Bari), che chiedono di non procedere per decreto. Assieme a loro dovrebbero essere cancellate anche tutte le comunità montane: le loro funzioni sarebbero incorporate dalle province.Sul fronte del lavoro pubblico, cattive notizie in vista. Le stabilizzazioni previste dalle due finanziarie di Prodi potrebbero essere sospese. Si tratta di dipendenti part-time e collaboratori (225mila esclusa la scuola) che attendevano una regolarizzazione in base a precisi requisiti (almeno tre anni di lavoro negli ultimi 5 anni e il filtro di un esame). Il piano si prospetta ancora più duro nella scuola, dove la ministra ha parlato di meno professori ma pagati meglio.
Lavoro Nutrito il pacchetto annunciato da Maurizio Sacconi. Molte semplificazioni in vista (dal registro fornitori alla tassa sulla bilancia, che ostacolerano però anche i controlli fiscali. Modifiche anche al protocollo Welfare per quanto riguarda i contratti a tempo determinato. Tra le ipotesi allo studio, secondo quanto si apprende, anche modifiche al decreto di attuazione della legge Biagi, con nuove regole per la disciplina dei contratti occasionali resi nell'ambito di un'impresa familiare, nei soli settori del commercio, del turismo e dei servizi. Novità sarebbero in arrivo anche per l'apprendistato. La formazione aziendale sarebbe regolata nell'ambito dei contratti collettivi e degli enti bilaterali. Sì al cumulo totale pensione reddito da lavoro.
Banche, assicurazioni e petrolieri. Il governo punta a un gettito di 2,5 miliardi da nuove basi imponibile per banche, assicurazioni e petrolieri. Il Tesoro punta anche ad avviare la Banca del Sud.
Sconto benzina Allo studio un taglio automatico legato al recupero dell’extragettito Iva con l’aumento del prezzo del petrolio. Insomma, s’ alla formula Bersani. La pesca dovrebbe avere un’Iva agevolata. Il «pacchetto» Scajola prevede anche l’individuazione entro dicembre dei siti per la costruzione di centrali nucleari.
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