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Unità-Precari. Le assunzioni? Una goccia nel mare

Precari. Le assunzioni? Una goccia nel mare ROMA C'è chi parla di strategia politica. Chi di inutile compromesso. Il decreto legge sui precari della scuola, approvato in consiglio dei ministri v...

05/04/2004
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l'Unità

Precari. Le assunzioni? Una goccia nel mare

ROMA C'è chi parla di strategia politica. Chi di inutile compromesso. Il decreto legge sui precari della scuola, approvato in consiglio dei ministri venerdì, ha lasciato tutti scontenti. Precari storici, sissini, sindacati e forze politiche di opposizione. La virata verso una soluzione immediata del problema "cattedre" del ministro Moratti - che ha abbandonato per mancanza di tempo la via annosa del disegno di legge - non risolve il problema del precariato nella scuola. Quindicimila immissioni in ruolo si perdono come gocce nel mare dei 100 mila posti vacanti e dei quasi 300 mila docenti che affollano le liste di attesa. La corsa al posto fisso per molti di loro, anche questa volta, sarà un miraggio. Lontano. Perfino con questo decreto. Il numero otto in quattro anni di "cuci e scuci" del sistema di reclutamento del degli insegnanti. Ci furono i ribaltoni. Gli scavalcamenti. E gli stravolgimenti. Prima fu la volta degli "anziani", poi gli specializzati e ora anche docenti che scalano le classifiche solo perchè hanno fatto il militare. "È una provocazione - esclama Gianfranco Pignatelli, presidente nazionale del Comitato degli insegnanti precari - finalizzata solo dividere gli aventi diritto in rosa e celeste" . Ma che cosa non piace di questo provvedimento? Oltre al fatto che al servizio militare verranno assegnati sei punti, le graduatorie dei precari saranno aggiornate ogni due anni anzichè ogni uno. "Nominare a luglio 15 mila precari di fronte a 100 mila posti vacanti, come risultano dall'ultima relazione della Corte dei Conti sul bilancio del Miur, significa - afferma la diessina Piera Capitelli - riconfermare la scelta contenuta nella legge Moratti di riforma dei cicli e delle ultime finanziarie, tradotta nel recente decreto sugli organici che taglia altri 5 mila posti: ossia ridimensionare la scuola pubblica colpendo con l'organico dei docenti la qualità del servizio. Su questo decreto - conclude la parlamentare - si deve pronunciare il parlamento".

Chiara Martelli"


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