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Unità-Positano? È in montagna, parola di Moratti

Giugno 2004 Positano? È in montagna, parola di Moratti Caos sulle graduatorie dei precari, punteggio doppio per chi insegna "in altura": oltre i 600 metri... Chiara Martelli ROM...

05/06/2004
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l'Unità

Giugno 2004

Positano? È in montagna, parola di Moratti

Caos sulle graduatorie dei precari, punteggio doppio per chi insegna "in altura": oltre i 600 metri...

Chiara Martelli

ROMA Con l'altimetro alla mano il punteggio degli insegnanti precari raddoppia. Basterà salire a quota 600 metri dal mare o prestare servizio in un istituto che abbia almeno una sede che risponda ai parametri richiesti. O ancora più semplicemente trovarsi dietro la cattedra di quattro mura di un isolotto o al di là delle sbarre di un istituto penitenziario. Lo prevede il decreto legge 97 approvato in via definitiva al Senato il 26 maggio scorso. Lo prevede la circolare che, da ieri, integra le disposizioni per l'aggiornamento e l'integrazione delle graduatorie permanenti.
La scalata a doppio passo verso la vetta del "listone" versione Moratti pare non esser poi così è difficile. L'elenco dei comuni "disagiati" censiti dal Miur, infatti, è lungo: quasi 3.600 città. Livigno, Cannazzei, Cannobio, ma anche Amalfi, Positano, Levanto, Lipari, Vieste, Montecatini, Recoaro (Terme) e Urbino.
Questo provvedimento che avrebbe dovuto sanare l'annosa questione di riequilibrio dei punteggi tra i cosiddetti "precari storici" e i sissini (insegnanti con specializzazione) ha invece aperto le porte ad altra confusione. È un altro rebus Moratti. Sempre di difficile soluzione. Soprattutto per coloro che in questo momento stanno tentando di indovinare, tra altimetri e misurazioni, quale sarà la nuova posizione acquisita. Gli interrogativi tra il corpo docente impazzano. Arrivando all'assurdo. "Il palazzo è situato a 573 metri sul livello del mare, ma la scuola si trova al terzo piano. A questo punto, visto che insegno sopra i 600 metri, il mio punteggio può essere raddoppiato?" si chiede un insegnante, mentre un collega valuta i giochi del lascia o raddoppia. "Visto che vivo a Roma ma ho la possibilità di una sede a Pescasseroli (comune di montagna): Lascio e mi tengo un punteggio normale o raddoppio?". Anche i precari liguri protestano per i vantaggi indiscussi riservati ai "contratti a tempo" del Trentino e del Friuli, mentre altri professori sono già passati al ricorso al Tar. "Più che un decreto di chiarimento questo è diventato una sorta di manicomio burocratico - afferma il segretario Uil scuola, Massimo Di Menna - Tanta confusione ci costringerà ad un surplus di lavoro per uffici legali". Duro anche il segretario della Flc Cgil, Enrico Panini, che commenta "il Miur fin dall'inizio ha proceduto con lo spannometro. Tanto che ai nuovi criteri di valutazione è stata data un'interpretazione troppo estensiva. Ora avremo punteggi doppi anche per quei docenti che insegnano in scuole di pianura". Infatti se consideriamo la razionalizzazione della rete scolastica degli ultimi anni, molte scuole sono state accorpate. Con una sede centrale e uno o più edifici periferici non necessariamente vicini. Pertanto potrebbero benissimo verificarsi situazioni in cui alcuni istituti sorgano al di sotto dei 600 metri. Ma poiché la norma esplica "per quanto riguarda le scuole di montagna la legge di conversione prevede che il servizio debba essere stato prestato in un comune considerato tale(...) Tuttavia, come ulteriore condizione, la scuola di servizio, ubicata in uno dei comuni in elenco, dovrà avere almeno una sede collocata in località situata sopra i seicento metri" il bonus è garantito a tutti. In altura o meno.
Ma il decreto riserva altre novità. In testa troviamo la valutazione al 50% (6 punti) per i servizi prestati in classi di concorso diverse da quelle in riferimento della graduatoria, la proroga dell'utilizzazione dei supervisori di tirocinio presso le università e, a conquista dell'opposizione, la norma programmatica che obbliga il governo a stilare un piano pluriennale di immissioni in ruolo a copertura dei posti vacanti disponibili. Nel regno dell'incertezza una cosa è chiara: le domande di integrazione dovranno essere presentate entro il 14 giugno prossimo.


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