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Unita: Pisa RICERCATORI IN RIVOLTA «Prepensionamenti forzati L’Università vuole cacciarci»

Guerra a colpi di carte bollate tra i ricercatori “anziani” dell'Università di Pisa e il consiglio d'amministrazione dell'ateneo.

04/05/2010
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l'Unità

Gabriele Masiero
Guerra a colpi di carte bollate tra i ricercatori “anziani” dell'Università di Pisa e il consiglio d'amministrazione dell'ateneo. La delibera del cda che dispone «il prepensionamento volontario del personale docente e ricercatore, nonché con il prepensionamento dei ricercatori e degli assistenti del ruolo a esaurimento che hanno maturato 40 anni di anzianità contributiva ai fini pensionistici » fa esplodere la polemica proprio con i ricercatori, in un primo momento esclusi dal provvedimento di prepensionamento incentivato e che ora definiscono «un licenziamento unilaterale ». «E pensare - spiegano dalla sezione pisana dell'Andu, l'associazione dei docenti universitari - che inizialmente l'università di Pisa aveva espresso contrarietà alla legge 133, ora non solo applica quella legge, malo fa anche nella maniera sbagliata ». Lo scontro è sull'adesione volontaria al prepensionamento. Secondo il cda dell'ateneo, coloro che hanno scelto di andarsene volontariamente sono troppo pochi. Da qui, si legge in una nota del cda, «la necessità del ricorso anche al prepensionamento per legge». «È infatti prevalsa - spiega il cda - la consapevolezza che questo era l'unico strumento per perseguire gli obiettivi sia di mantenere al di sotto del90%il rapporto tra spese fisse di personale e Fondo di finanziamento ordinario, sia di reperire risorse per il reclutamento di nuovo personale. La delibera ha infatti previsto che tutte le economie che ne derivano siano impegnate nell'assunzione di ricercatori, personale tecnico- amministrativo e eventualmente personale docente». Dura la replica dei ricercatori. «Riteniamo - spiega l'Andu - che quella spiegazione sia solo un pretesto per procedere ai licenziamenti ». Le lettere di prepensionamento sono già partite e riguarderebbero un numero compreso tra 48 e 55 ricercatori con oltre 40 anni di anzianità. Ma quello che non è piaciuto è il mancato confronto tra le parti. «È una scelta unilaterale che danneggia prima di tutto la ricerca - affermano i ricercatori - perché riteniamo che non ci saranno nuove assunzioni, ma danneggia anche l'università perché dà il via a una serie di ricorsi. A Siena invece l'ufficio legale dell'ateneo ha recepitouna nota legale dei ricercatori sulla stessa questione, a dimostrazione che l'interpretazione data da Pisanon è l'unica possibile.AMessina e Salerno, addirittura, i ricercatori hanno fatto ricorso al Tar del Lazio... ».


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