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Unità-Per giovani e precari la pensione sarà un sogno

Per giovani e precari la pensione sarà un sogno Nel 2004 l'assegno medio pro-capite per i co.co.co. è stato di 734 euro all'anno di Marco Tedeschi / Milano IN CALO Per giovani...

07/08/2005
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l'Unità

Per giovani e precari la pensione sarà un sogno

Nel 2004 l'assegno medio pro-capite per i co.co.co. è stato di 734 euro all'anno

di Marco Tedeschi / Milano

IN CALO Per giovani e precari un futuro pensionistico tutto al ribasso. E se si mettono a confronto le indennità che spettano (e spetteranno) ad un padre e a suo figlio, è quest'ultimo ad avere la peggio. I giovani lavoratori di oggi, infatti, secondo l'Ufficio studi
degli artigiani della Cgia di Mestre, percepiranno una pensione decurtata del 23,5% rispetto ai loro genitori.
Un lavoro dettagliato, quello dell'associazione artigiani mestrina, per raccontare con precisione le differenze tra la vecchia metodologia che calcolava la pensione con il sistema retributivo e quella attuale che invece calcola il vitalizio in base ai contributi versati all'Inps. Novità introdotta dalla "riforma Dini" per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995.
La simulazione si basa su un confronto padre e figlio che sono andati in pensione entrambi con 60 anni di età e 35 di contributi con la stessa retribuzione annua pari a 20 mila euro, con l'unica differenza che il primo avrà "costruito" la propria pensione con il sistema retributivo (avendo iniziato a lavorare nel 1960), il secondo con il sistema contributivo (essendo entrato nel mercato del lavoro dopo il 1995).
Il risultato è che il padre percepisce un compenso mensile di 1.138 euro mentre il figlio arriverà appena a 871 euro. In pratica 267 euro in meno al mese pari al - 23,5%. Nella stesura dei calcoli, ricorda la Cgia, si è ipotizzato un incremento annuo della retribuzione del figlio pari all'1 per cento. "Un aumento certamente sottostimato - sottolineano l'associazone - ma tanto basta per ipotizzare la perdita minima per i lavoratori di oggi".
A rimediare, almeno in parte, a questa situazione dovrenbbe intervenire, a partire dal prossimo gennaio l'avvio della previdenza complementare attraverso il trasferimento volontario del Tfr nei fondi pensione. "Ma - dice la Cgia di Mestre - da qui a sostenere che questa seconda gamba del sistema pensionistico compenserà lo squilibrio esistente tra padri e figli è tutto da dimostrare".
M ancora più nera è la situazione attuale dei lavoratori precari. È quanto emerge dai dati contenuti nel rendiconto generale dell'Inps per l'anno 2004, che parla di pensioni molto magre per i co.co.co nel 2004.
Infatti, nonostante un aumento rispetto al 2003 del 21,7%, il più alto in assoluto tra gli ex lavoratori, lo scorso anno hanno percepito un assegno pro-capite di appena 734 euro l'anno.
Si tratta di numeri ben lontani dalla somma incassata dai manager che hanno deciso di metetre nel cassetto la loro Mont blanc. Con una pensione annua di 43.741 euro prendono quasi il 6.000% in più rispetto ai parasubordinati. E anche se l'aumento rispetto all'anno precedente non è stato eccezionale, solo il 2,2% in più, in molti hanno deciso di mettersi a riposo. Con un aumento del numero delle pensioni dell'8,5% questa, infatti, è la categoria che più di ogni altra l'anno scorso ha detto addio al lavoro.


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