Unità: Pensionati, precari, famiglia... cinque priorità per il "tesoretto"
Statali, Prodi «fiducioso» nell'accordo
Sono cinque - elenca alla fine Prodi - le priorità dell'extragettito ancora da quantificare, come le dita della mano. Il famoso "tesoretto". «Sostegno alle pensioni più basse, ai precari» e misure per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati o chi è in condizioni di particolare disagio«, spiega il premier. Seguono poi e infrastrutture, l'innovazione e la ricerca, il piano casa e le politiche della famiglia.
Quanto agli statali sul piede di guerra, il governo ha convocato i sindacati per discutere le proposte sul contratto dei dipendenti pubblici. Lo ha annunciato il premier Romano Prodi al termine del vertice domenicale a Palazzo Chigi chiarendo che i segretari saranno ricevuti a Palazzo Chigi nelle prossime ore. Il Professore ha detto di essere «fiducioso» sulla chiusura dell'accordo. Ha aggiunto che nel governo l'accordo è stato raggiunto, che nei prossimi condigli dei ministri sarà affrontato il piano per la casa e il 28 giugno la destinazione dei fondi per lo sviluppo economico. Un giorno prima o uno dopo il licenziamento del Documento di programmazione economica e finanziaria, da approvare entro la fine giugno.
«Chiudiamo questa partita con 101 euro d'aumento per il biennio 2006-2007, ma apriamo da subito un tavolo con le organizzazioni sindacali per allungare di un anno il prossimo contratto nel pubblico impiego». È la proposta che il ministro per le Riforme, Luigi Nicolais, ha portato al vertice convocato domenica pomeriggio a palazzo Chigi per la vertenza degli statali e sulla quale spera di ottenere il consenso nella riunione presieduta da Romano Prodi. Una soluzione su cui ha lavorato in questi giorni il ministro e che - afferma Nicolais - «avrebbe il consenso anche del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e permetterebbe di andare nella direzione di una effettiva verifica della maggiore produttività ed efficienza della pubblica amministrazione, a cui legare gli incrementi retributivi».
«Così come è stato fatto per il comparto dei ministeri - spiega ancora il ministro - il governo continuerà a fare la verifica dei livelli occupazionali. Nel caso in cui per gli altri comparti l'esito di tale verifica non permettesse di arrivare all'incremento riparametrato sul contratto dei ministeri, il governo si impegnerà a stanziare le risorse in più nella prossima Finanziaria». L'aumento di 101 euro, infatti, è quello individuato per i ministeri, ma preso come punto di riferimento anche per gli altri settori del pubblico impiego, tra cui ci sono gli enti parastatali, le Regioni e le Autonomie Locali, la sanità. «A fronte di tale impegno però - ha detto ancora Nicolais - si aprirà un tavolo con i sindacati perché la vigenza del prossimo contratto non sia più biennale, come previsto dall'accordo del luglio del '93, ma triennale». L'accordo, dunque, interesserà gli anni 2008, 2009 e 2010. «Rivedere il meccanismo negoziale - ha aggiunto - eviterà quella continua rincorsa che vede il rinnovo dei contratti a scadenza. Si avvierebbe, quindi, un processo di riforma utilizzando gli strumenti per misurare la produttività al momento giusto. Se oggi ci sarà il via libera dalla riunione a palazzo Chigi - ha concluso - manderò al più presto le indicazioni necessarie all'Aran (l'agenzia che tratta con i sindacati per conto del governo, ndr) per chiudere subito il contratto sia dei ministeri che della scuola.
Al vertice domenicale nel palazzo del Governo, oltre al premier Romano Prodi, sono presenti i vicepremier Massimo D'Alema e Francesco Rutelli, il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa e il suo vice Vincenzo Visco. I prima a uscire dalla riunione, dopo oltre un'ora, sono stati i due vice premier Massimo D'Alema e Francesco Rutelli. Quindi il confronto è rimasto tra il premier Romano Prodi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell'Economia, Tommaso
Padoa-Schioppa.