Unità on line-No alla scuola dei ricchi
No alla scuola dei ricchi". Decine di migliaia al corteo anti Moratti di red. Sono decine di migliaia, in maggioranza studenti, a manifestare a Roma giovedì mattina contro la scuola della Mora...
No alla scuola dei ricchi". Decine di migliaia al corteo anti Moratti
di red.
Sono decine di migliaia, in maggioranza studenti, a manifestare a Roma giovedì mattina contro la scuola della Moratti e del governo Berlusconi. Il grande corteo che raggiungerà l'Eur, sede degli Stati generali indetti dal ministro dell'istruzione, è partito poco dopo le 10. Molti gli esponenti delle forze politiche della sinistra da Pietro Folena dei Ds, a Paolo Cento e Alfonso Pecorario Scanio dei Verdi, Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista. In prima fila anche Vittorio Agnoletto, uno dei leader del movimento No Global, Luca Casarini e Francesco Caruso, dell'area dei centri sociali all'interno del movimento. Prima dell'inizio dello sfilamento contestazioni contro il diessino Folena e gli altri politici che hanno votato a favore dell'impegno militare in Afghanistan. "Questa guerra non ci appartiene" veniva scandito dal corteo.
"Il movimento non perde un'occasione. È onnipresente, c'era sul tema della pace, c'e oggi sul tema della scuola". Lo ha dichiarato Fausto Bertinotti poco prima della partenza del corteo degli studenti. "Questo è un segnale del risveglio della società dopo gli anni grigi del centrosinistra e gli anni bui del centrodestra. I gufi - ha aggiunto il segretario di Prc - sono stati smentiti: il movimento non è stato sotterrato nè dal terrorismo nè dalla guerra. I Ds devono dire ora se nel movimento c'è spazio anche per loro. Per me c'è di certo".
"La riforma Moratti è evidentemente naufragata in piazza" ha detto Pecorario Scanio "La riforma della Moratti è sbagliata e lei ne ha preso in parte atto. La scuola non è un'azienda, ma un servizio pubblico. Gli Stati generali un risultato lo hanno avuto: hanno condotto a una rivoluzione pacifica e non violenta"
Secondo Agnoletto "siamo di fronte al tentativo di cancellare un diritto costituzionale, il diritto allo studio. È chiara la volontà di trasformare il diritto allo studio in un privilegio: solo per ricchi. Perché solo questo può significare l'obbligo di scegliere tra formazione professionale e studio a soli 14 anni".
Per Casarini "non è una sorpresa" la contestazione all'esponente Ds. "Hanno votato la guerra, dovevano aspettarselo". A giudizio del leader delle Tute Bianche, "un movimento che si batte contro una certa idea del mondo, la stessa che ispira la riforma Moratti. La loro è una battaglia per una società più giusta, proprio come il movimento antiglobalizzazione. Ci opponiamo a chi vuole ridurre la scuola a una merce. Quanto a Scajola e Fini -continua Casarini- facciano pure vedere i loro carabinieri, ma senza violenza".
Casarini si riferisce all'imponente schieramento di forze dell'ordine che vigila sulla zona del concentramento dei manifestanti. A un centinaio di metri dalla testa del corteo vi sono numerosi blindati, servizi di prevenzione con agenti in tenuta antisommossa sono stati notati anche in prossimità della stazione ferroviaria di Roma-Ostiense, snodo della metropolitana che conduce verso l'Eur. Anche nell'area del Palazzo dei Congressi le procedure di sicurezza sono state rafforzate ed i controlli sono più rigidi.