Unità on line-Firenze contro la Moratti
Firenze contro la Moratti di Mariagrazia Gerina Erano anni che a Firenze non vedevo così tanti studenti scendere festosi in piazza", dice il presidente della Regione Claudio Martini. Giornata ...
Firenze contro la Moratti
di Mariagrazia Gerina
Erano anni che a Firenze non vedevo così tanti studenti scendere festosi in piazza", dice il presidente della Regione Claudio Martini. Giornata speciale ieri nel capoluogo toscano. Occasione: l'inaugurazione dell'anno accademico. Con un'ospite attesissimo: Letizia Moratti. Diecimila tra studenti delle superiori e universitari (quindicimila secondo le associazioni che hanno organizzato la manifestazione), ieri, si sono ritrovati in corteo per accoglierla. Ma non è stata una festa. Striscioni e slogan contro la Finanziaria e in difesa della scuola pubblica hanno sfilato in corteo per il centro della città.
Lei elegantemente è riuscita ad evitare il bagno di folla in protesta, entrando a Palazzo Vecchio dall'ingresso di via della Ninna. Mentre gli studenti erano radunati in piazza della Signoria. E mentre, nel Salone dei Cinquecento, la Moratti dettava all'università le nuove parole d'ordine: 'cultura del lavoro' e 'intesa con le imprese', loro, in migliaia sotto la pioggia, per quella scuola e per quell'università chiedevano più fondi e più rispetto. Qualcuno è riuscito ad entrare, una decina di studenti universitari, rappresentanti nei consigli di facoltà. Hanno fatto in tempo, appena la Moratti ha iniziato a parlare, a tirare fuori lo striscione con su scritto 'La scuola pubblica non è in vendita', e a gridare 'Vergogna', rivolti all'Ateneo in grave deficit. Poi la polizia li ha accompagnati fuori.
Quello fiorentino è stato l'ennesimo appuntamento di una protesta studentesca che sta crescendo in tute le città d'Italia. E' partita con qualche ritardo rispetto all'atteso autunno caldo ma sta procede con determinazione e con una certa fantasia. Oggi, davanti al provveditorato di Napoli, studenti vestiti da mendicanti metteranno in scena una rappresentazione teatrale dal titolo: 'Gli studenti della scuola pubblica', con tanto di chitarre e cori. E lo spettacolo sarà riproposto in contemporanea a Bologna, Lecce, Cosenza.
Si moltiplicano le iniziative e le proteste. E cresce l'attesa degli studenti di un confronto con la Moratti. All'orizzonte ci sono gli Stati Generali, convocati per il 18 e il 19 dicembre. Ma dove? Come? E chi sarà invitato? Nel presente c'è un ministro che sfugge. Oggi, però, qualche fortunato riuscirà già ad incontrarla. I ragazzi del Tasso, simbolo di un disagio diffuso, che cerca ogni mezzo per essere ascoltato, compreso lo sciopero della fame, proclamato dopo gli studenti del Tasso anche da altri in varie città d'Italia: ottanta che con il digiuno hanno accompagnato l'attesa dell'incontro di oggi.
Insieme agli studenti del Tasso, la Moratti riceverà anche i rappresentanti delle associazioni studentesche, che se non fosse per i 'digiunanti' starebbero ancora ad aspettare una convocazione promessa da mesi. Tutti infatti sono stati convocati in fretta e furia dopo la protesta e solo ieri hanno ricevuto l'invito ufficiale dal ministero. Tema dell'incontro: la rappresentanza studentesca. Si tornerà a parlare della costituzione del Forum delle associazioni, uno degli organismi nati dal dialogo che Berlinguer volle aprire con gli studenti. E che la Moratti tiene in sospeso da mesi. Come le consulte studentesche, altro organismo voluto da Berlinguer. E si deciderà anche quali studenti dovranno partecipare agli Stati Generali. Così si legge nell'ordine del giorno comunicato dal ministro.
Ma gli studenti del Tasso ribadiscono: "all'ordine del giorno c'è la nostra scuola, pubblica, laica e dove gli studenti vogliono contare di più". Fuori a sostenerli ci saranno altri ragazzi del loro liceo, che proseguono la protesta e l'occupazione ('almeno fino a questa sera', dicono, nonostante le pressioni del preside che avrebbe voluto anticipare a ieri. Vorrà dire che vi toglierò giorni di vacanza ha detto'). E ci saranno anche tanti altri studenti, dell'Uds e di Studenti.net, raccolti in sit-in, ad aspettare in strada gli esiti del dialogo.