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Elementari, la Moratti farà pagare alle famiglie il tempo pieno? di Maristella Iervasi Scuola elementare, indietro tutta: ritorna il maestro unico in classe, poche ore di lezione, studenti p...
Elementari, la Moratti farà pagare alle famiglie il tempo pieno?
di Maristella Iervasi
Scuola elementare, indietro tutta: ritorna il maestro unico in classe, poche ore di lezione, studenti portatori di handicap nell'"angolino" e bambini senza sorveglianti all'ora della mensa. La proposta Moratti taglia di netto le ore della didattica, "rispolvera" le attività integrative già sperimentate e "bocciate" a furor di popolo perchè discriminavano gli insegnanti. Tanto da sollecitare la legge 148 del '#8216;90 che introduceva i moduli, cioè i tre insegnanti su due classi su cui nel momento della verifica del '#8216;97 votò a favore anche Forza Italia. E introduce nella scuola la selezione sociale: le famiglie che vogliono più tempo scuola dovranno pagarselo, spiega il documento.
Nella scuola elementare vi sono attualmente da 30 a 40 ore settimanali compresa la mensa. Il modello Moratti accorcia l'orario di studio tradizionale a 25 ore settimanali (825 su base annuale), a cui si aggiungono altre ore (fino ad un massimo di 8-9 ore, pari a 300 l'anno) obbligatorie per la scuola e facoltative per gli alunni. Un orario molto stretto per le scuole organizzate a tempo pieno. Mancano all'appello, infatti, 6 ore settimanali per consentire al tempo pieno di continuare a vivere con la durata attuale e ampiamente contemplato nella riforma Berlinguer-De Mauro. Che invece scompare con la Moratti. "E'la qualità didattica complessiva che si impoverisce - spiega Raffaele Josa, ispettore della scuola elementare -. Se passasse questa riforma la scuola elementare italiana, considerata tra le migliori in Europa, avrebbe un calo clamoroso di opportunità soprattutto per garantire a tutti i bambini, ad esempio i disabili, lo sviluppo di tutte le competenze. Visto che le famose ore facoltative, le 300 ore annue, diventano una sorta di doposcuola anni Cinquanta. Avevamo un'elementare ricca - continua Josa -, la vogliono far diventare povera. Tempo scolastico rigido e ritorno ad un insegnamento vecchio e superato. Cioè, l'elementare dei quaderni e dei dettati, altro che dei computer!".
Maestro unico Si torna indietro di 30 anni. Dal '#8216;71 la scuola elementare italiana (legge 820), ha avuto una positiva esperienza di una pluralità di maestri. Di recente una ricerca Iea sull'apprendimento dei bambini dava la nostra scuola elementare come quinta al mondo. Con il ritorno della maestra unica si fa tornare indietro la qualità della scuola. Una maestra sola in classe non avrà tempo di fare gruppi e "guidare" l'apprendimento rispettando i tempi dei bambini. Non solo. E' una violazione dell'autonomia che già le scuole avevano organizzato secondo le esigenze locali. Oggi sono autonome, possono organizzarsi come voglono. Con la Moratti non lo saranno più.
Handicap Il calo del tempo scolastico provocherà una dimunzione delle occasione per i bambini disabili di fare attività di laboratorio con gli altri compagni. Rischiano di essere affidati solo agli insegnanti di sostegno fuori dalla classe.
Tempo pieno Il 20% dei bambini italiani frequenta il tempo pieno, il 50% al Nord, il 60% nella sola Milano. Con l'ipotesi Moratti non sarebbe più possibile il servizio di 40 ore a settimana. Le famiglie che lo vorranno dovranno pagare una sorta di tassa capestro sulla scuola dell'obbligo. E pagherebbero proprio quei genitori che per motivi di lavoro e per i bisogni dei figli avrebbero bisogno di una scuola più distesa.
Mensa Il documento Bertagna tace sulla mensa. "La Moratti si è dimenticata della mensa - tuona Giancarlo Cerini, vice presidente del Cidi -. L'ora del pasto non è solo un servizio molto gradito dalle famiglie è anche e soprattutto un momento educativo". E anche l'Anci, l'Associazione comuni italiani, ha espresso forti riserve al ministro sul nuovo modello di tempo scolastico. Cosa succede? Il tempo pieno è di 40 ore compresa la mensa. Per un fatto matematico l'ora del pasto dei bambini coincide con le ore che mancano per arrivare a 40. Le ore che mancano per arrivare alle 40 settimanali sono circa 7 ore. Attualmente durante l'ora nel pasto accanto ai bambini ci sono gli insegnanti. Con la Moratti i genitori dovranno pagare il personale. E' lo questo scenario che si prospetta, a meno che le famiglie non facciano pressioni sui Comuni per evitare la spesa.
Doposcuola di 300 ore Le 300 ore della Moratti sono facoltative e pagate dallo Stato. Quindi non tutti gli alunni saranno presenti, quindi gli insegnati non potranno fare attività didattiche normali per tutti, ma attività aggiuntive, casuali. Cioè, proprio un doposcuola. Potrebbero essere ripetizioni, attività di gioco e sportive, svolte anche da personale estraneo alla scuola. Cose di per sè non negative ma date dal caso - dai bambini che lo chiederanno - e soprattutto non collegate con le 25 ore di studio tradizionale settimanale.
La tassa capestro Per avere il tempo pieno, dunque, i genitori dovranno pagare il personale per non meno di 6-7 ore a settimana, circa un'ora e un quarto al giorno. Quale personale? Con che contratto? Con che competenza? Un nuovo precariato? La tassa capestro sulla scuola dell'obbligo potrebbe toccare le 200mila lire al mese per famiglia. Inoltre non è detto che i Comuni possano pagare i servizi (mense e trasporto) per queste ore, visto che hanno obbligo per legge di garantire i servizi solamente per le ore obbligatorie di studio, cioè le 25 della Moratti. Oltre al fatto che la tassa e le difficoltà dei Comuni faranno sparire il tempo lungo nelle scuole del Sud, dove c'è più bisogno.
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