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Unità: Non scherziamo scalone via subito»

Epifani: contributo di solidarietà sulle stock option. Irpef, critiche a Cofferati

17/01/2007
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l'Unità

Epifani: contributo di solidarietà sulle stock option. Irpef, critiche a Cofferati

Abolire lo scalone subito, senza esitazioni. Poi, entro l'anno, la riforma delle pensioni. Guglielmo Epifani chiarisce che la priorità della Cgil, in questo momento, è quella dell'abolizione della norma voluta dal precedente governo di centrodestra: mancano meno di 12 mesi all'innalzamento da 57 a 60 anni dell'età per andare in pensione con 35 anni di contributi. «Su questo non scherziamo, è la prima cosa che continueremo a chiedere al Governo, e il Governo lo deve sapere», spiega a Bologna intervenendo all'assemblea dei delegati Cgil dell’Emilia-Romagna. E insiste: «Abbiamo scioperato quando il centrodestra mise il gradone, non possiamo immaginare che rimanga. Ha implicazioni che scardinano la riforma Dini, quindi per noi va abolito». Per una riforma più generale delle pensioni, invece, prende tempo, «metteremo a punto proposte unitarie, ci stiamo lavorando e saranno sottoposte al vaglio dei lavoratori», fissando però una scadenza: «Entro l'approvazione prima del prossimo Dpef e della prossima Finanziaria», cioè a fine 2007.
Il numero uno della Cgil parla anche del mutamento dei coefficienti per la trasformazione dei contributi, previsto dalla riforma Dini, che ritiene non possa essere un'operazione automatica. «Se si abbassa oltre il 50% il futuro livello di copertura previdenziale per i giovani, si apre uno straordinario problema sociale che riguarda il rapporto tra i giovani e la previdenza obbligatoria». Il segretario generale rilancia anche una proposta per riequilibrare, almeno eticamente, il sistema contributivo per le pensioni: tassare le stock option. «Quando le vedo mi viene da pensare se non si potesse mettere un contributo di solidarietà anche su queste cose, nei confronti innanzitutto dei propri colleghi dirigenti di impresa. Non vorrei che pagassero i parasubordinati per i dirigenti in pensione». Poi rilancia il tema delle addizionali che, uno dopo l'altro, i Comuni stanno applicando sull'Irpef: «Non è una contrarietà ideologica il fatto che si possa aumentare in un modo o nell’altro un'addizionale di fronte a una esigenza. Però, naturalmente, non bisogna sommare, ma muoversi in una logica di sistema». A Bologna sfonda una porta aperta: Sergio Cofferati, ex leader Cgil ora sindaco della città, ha appena ufficializzato un aumento dallo 0,3% allo 0,7%, tra i più alti d'Italia, che arriva dopo che la Regione aveva deciso un ulteriore innalzamento dell'Irpef. Benché il sindacato locale sia già pronto a una dura protesta pubblica, un attivo o addirittura un presidio di piazza, Epifani non critica mai direttamente il suo predecessore. Insiste solo sull'invito a lavorare in «una logica di sistema: un Comune non può far finta che una Regione non faccia le scelte che fa. Se ognuno va per conto suo», finisce che «la mano locale toglie di più di quello che la mano nazionale non riconosca» in termini di vantaggi fiscali con la Finanziaria.
Infine il segretario si dice preoccupato del malessere che sta montando contro il Governo «anche tra una parte delle nostra gente», e argomenta: «La Finanziaria è inciampata su questioni minori che però sono importanti: penso all'aumento del bollo auto, incomprensibile a chi non ha i soldi per comprarsi un Euro 4 e si deve tenere la macchina vecchia perché non ha possibilità di cambiarla». Oppure l'aumento dei ticket sanitari, che rendendo a volte più conveniente il ricorso a una struttura sanitaria privata, lancia un messaggio che Epifani ritiene pericoloso: «Ho chiesto al Governo un incontro sui ticket, bisogna avere il coraggio di riconoscere quando si sbaglia, se si fa finta di nulla poi la gente si sente presa in giro».


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