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Unità-Non eravamo degli irresponsabili. Il governo ha dovuto smentire Berlusconi

CARLO PODDAPer il segretario generale della Funzione pubblica-Cgil l'intesa raggiunta è un punto di riferimento per le categorie che hanno la contrattazione ancora aperta "Non eravamo degli ir...

29/05/2005
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l'Unità

CARLO PODDAPer il segretario generale della Funzione pubblica-Cgil l'intesa raggiunta è un punto di riferimento per le categorie che hanno la contrattazione ancora aperta

"Non eravamo degli irresponsabili. Il governo ha dovuto smentire Berlusconi"

"Soddisfatto? Di più. Primo, perchè il governo è stato costretto a rimangiarsi le dichiarazioni degli ultimi giorni, ed è tornato sulle posizioni che aveva con la prima intesa. È evidente che i giudizi di irresponsabilità di cui ci ha fatto oggetto erano del tutto infondati".
Secondo punto?
"Questo protocollo è un utile punto di riferimento anche per le altre categorie di lavoratori che hanno la contrattazione ancora aperta". Parla Carlo Podda, segretario generale Funzione pubblica-Cgil.
A proposito: Federmeccanica ha già detto che "non è un bell'esempio", troppo oneroso, dice.
"Per Federmeccanica qualsiasi accordo sarebbe stato giudicato negativamente. Il suo obiettivo è fare un contratto al di fuori di qualsiasi riferimento di recupero reale dell'inflazione, o in alternativa mettere mano alle regole, a partire dagli orari di lavoro. In questo quadro, che il contratto degli statali fosse bloccato tornava molto utile a Federmeccanica".
Adesso invece? Ci sono più possibilità anche per i metalmeccanici?
"Diciamo che l'intesa sugli statali è condizione necessaria per qualsiasi altra intesa. Non è sufficiente, però. Di sicuro, il nostro apporto non mancherà per sostenere la lotta delle altre categorie. E se bisognerà arrivare allo sciopero generale, noi ci saremo".
Incrementi del 5,01%: voi però eravate partiti dalla richiesta dell'8%.
"Intanto precisiamo: per gli statali, prendendo come riferimento busta paga e contingenza, gli aumenti corrispondono inn realtà al 6,6%. E poi, è vero, siamo partiti più di due anni fa chiedendo l'8%, ma non si può non tener presente quello che è accaduto nel frattempo. Tre sciopero generali solo nell'ultimo anno. Una mobilitazione lunga, che è riuscita a coagulare anche molta parte dell'opinione pubblica, che si è resa conto del tentativo del governo di distruggere il lavoro che sostiene i diritti di tutti i cittadini".
Mezzo governo non avrebbe nemmeno voluto arrivare al rinnovo.
"Appunto. In questo contesto, con le elezioni che si approssimano, è facile immaginare che andiamo incontro ad una fase di vuoto della contrattazione. Chiudere a 5,01% credo sia un atto di responsabilità. Comunque, l'accordo verrà sottoposto al giudizio dei lavoratori".
Voi non avete il referendum.
"Ma un sistema simile. Ci saranno delle consultazioni generalizzate nelle assemblee, e si procederà a votazioni".
Anche il governo canta vittoria. Maroni dice che è stata ottenuta una contropartita importante sui temi della mobilità e della produttività.
"Il governo fa il suo gioco. Dopo tutto il balletto di questi mesi, deve pur sbandierare di aver portato a casa qualcosa. In realtà, il protocollo riafferma soltanto il sistema già esistente. Se ci saranno dei confronti da affrontare sulla mobilità, li affronteremo. Non ci sono novità. Non c'è il blocco della contrattazione integrativa, che il governo voleva introdurre. Non c'è vincolo per il sindacato sulla riforma del modello contrattuale. Argomento di cui tra l'altro ha parlato anche Montezemolo all'assemblea di Confindustria".
Maroni intende inviare una lettera a Cgil, Cisl e Uil per avviare un negoziato.
"E avrà le nostre risposte".
Con la Cisl però la discussione su questo punto è stata piuttosto vivace.
"Era una sede impropria per parlare di modelli contrattuali che coinvolgono tutte le categorie, non solo gli statali. La possibilità di costruire delle risposte unitarie esiste, ne discuteremo".
Torniamo alla produttività: Maroni dice che è stato introdotto il concetto di merito individuale.
"Nel protocollo, non se ne parla proprio in questi termini. Nel sistema, la valutazione della produttività già esiste, e viene semplicemente riproposta. Vorrei sottolineare che siamo noi i primi ad apprezzare il merito individuale. Quello della produttività è un tema anche nostro. Il fatto preoccupante è che venga agitato solo in modo punitivo nei confronti dei lavoratori".
Laura Matteucci


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