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Unità: Niente blitz contro i ragazzi, ma basta buonismi»

Droga, il ministro Turco: i Nas a scuola con l’accordo dei presidi, ma non faranno perquisizioni a tappeto La sinistra smetta con la falsa coscienza, gli slogan proibizionismo e antiproibizionismo non bastano più

29/05/2007
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l'Unità

Niente blitz contro i ragazzi, ma basta buonismi»

Droga, il ministro Turco: i Nas a scuola con l’accordo dei presidi, ma non faranno perquisizioni a tappeto
La sinistra smetta con la falsa coscienza, gli slogan proibizionismo e antiproibizionismo non bastano più

di Maristella Iervasi / Roma

I NAS del generale Cotticelli sono già pronti: «Agli ordini signor ministro...». E all’indomani della polemica-scandalo sulle ispezioni a scuola contro le droghe, il ministro della Salute Livia Turco, spiega: «Non ci sarà nessun blitz negli istituti scolastici. I Nas e i
presidi dovranno fare un patto». La «distruttività» delle sostanze la Turco l’ha toccata con mano quando era ministro della Solidarietà sociale, da allora il suo assillo quotidiano è diventato l’allenza educativa: scuola-famiglia. Proprio per non lasciare che dentro e fuori le aule circoli liberamente la droga e che alberghi questo luogo comune nella società con rassegnazione, il ministro - che ha annunciato per il prossimo anno anche un progetto Salute insieme al ministro Fioroni - nel giorno di festa ha spiazzato tutti con una proposta choc: carabinieri in classe, a caccia di sostanze in ogni angolo. E non è certo pentita Livia Turco: «Ho detto cose di buonsenso». E critica invece la «fragilità» della cultura di sinistra: «Ho scompigliato lo schema, adesso guardiamoci in faccia... ».
Ma vuole trasformare le scuole in uno stato di polizia?
«Se vogliamo vincere la sfida della lotta alle tossicodipendenze bisogna puntare sull’educazione, sulla presa in carico dei ragazzi, con loro stessi protagonisti. Non si può lasciare la questione solo addosso agli insegnanti e ai presidi».
E per farlo servono proprio i carabinieri?
«I Nas sono persone discrete, compententi, scupolosi. Utilizzati in modo integrato come equipe nelle scuole possono fare prevenzione. Dov’è lo scandalo?»
Ma questo non giustica le perquisizioni agli studenti.
«E chi ha parlato di perquisizioni o di cani antidroga! Non ci sarà nessun blitz. Nelle scuole i presidi sono sovrani. Non c’è nessuna impostazione autoritaria. Chi sostiene questo dice solo cavolate».
Eppure è questo il messaggio che è passato.
«La questione è un’altra. Prevenire, curare, educare, non incarcerare. Presuppone o no che ai ragazzi gli si dica un secco no? C’è chi responsabilizza i ragazzi verso il consumo? Si dice loro: se vedete fuori o dentro le aule qualcuno che usa delle sostanze abbiate il coraggio di andare dal preside? Perchè se il clima è quello della rassegnazione, dell’ineluttabilità, allora abbiamo già perso».
Chi rimprovera, ministro?
«Me la prendo con la fragilità di cultura di sinistra. Ho riflettuto a lungo: ho parlato con buonsenso proponendo l’invio dei Nas. È dovere di un ministro... ».
E la sinistra invece?
«L’ideologizzazione sul tema della lotta alla droga è un crearsi di luoghi comuni, che non consentono di prendere di a cuore la questione. Io la guardo in faccia la realtà e vado oltre gli slogan. Sono quindi contenta se riesco a scompigliare sul piano simbolico: aiuta a ragionare. Il centrosinistra non ha mai preso di petto la questione. Decidiamo allora: circola droga a scuola e nella società, ci va bene lo stesso? I ragazzi che ci cadono sono solo un infortunio? Ma basta per cortesia con la contrapposizione proibizionismo e antiproibizionismo! Non si spiega nulla così. Non si tutelano i nostri giovani».
Quale dovrebbe essere la parola d’ordine?
«Responsabilità. Le droghe leggere o pesanti, sono una illusoria felicità, una scappatoia. Ecco perché è importante che i Nas siano a disposizione delle scuole. È insopportabile la rassegnazione. Le droghe sono sempre distruttive e il percorso di recupero molto difficile».
Dice: mai e poi mai nessuna sostanza. Ma lei prima ha raddoppiato la quantità detenibile di cannabis... Non c’è contraddizione?
«Non c’è nessun legame tra il creare un ambiente di sicurezza con i ragazzi e la quantità di cannabis. Sono in armonia con me stessa: la battaglia contro la Fini-Giovanardi la rifarei tutta. 500 milligrammi di mariujana, oltre la quale, ne bastano 3 in più, il consumo diventa presunzione di spaccio. È un obbrobrio. Anche il Tar ha messo in discussione la legge in vigore».


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