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Unità: Napolitano: La conoscenza è il petrolio del domani

Ricerca e istruzione sono fondamentali per uscire dalla crisi

29/10/2009
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l'Unità

Marcella Ciarnelli

Ad un passo dall’entrata in vigore del trattato di Lisbona,manca all’appello il sì di un solo stato membro, a due mesi dalla presidenza spagnola della Ue è a Madrid che Italia, Spagna e Portogallo nell’ambito del Cotec si sono incontrate, rappresentate dai presidenti italiano e portoghese e dal re di Spagna, mentre prosegue l’onda lunga di un una crisi economica senza precedenti esplosa, ha detto Napolitano «per le degenerazioni del sistema finanziario e che va ricondotta al fatto fondamentale che ad un mercato sempre più globalizzato non è corrisposta una governance globale di adeguato livello ». Contro questa situazione «che qualche luce incoraggiante la mostra pur nel permanere del divario Nord-Sud» è necessaria una strategia economica comune dell’Europa che è chiamata a svolgere un ruolo rilevante «solo se agirà unita» assistita da «una forte volontà politica ». Edi impegno comune,questa volta a due, si è anche parlato al Foro di dialogo Italia-Spagna giunto al decimo anno di vita festeggiato alla presenza del gotha imprenditoriale e culturale dei due paesi. È stato essenzialmente economico, dunque, il filo lungo cui si è snodata la giornata madrilena del presidente della Repubblica che ha concluso entrambi gli eventi con il re Juan Carlos, «un amico storico» assieme al quale ha rivendicato il contributo determinante dato dai loro due paesi alla costruzione «della più grande esperienza di cooperazione dopo la seconda guerra mondiale». Che per andare avanti inunperiodo di «deficit di volontà politica comune», deve impegnarsi ad evitare la nascita di nuovi direttori fra gruppi ristretti di Paesi, pena la mancanza di frutti dopo aver tanto seminato. Un impegno a due di Italia e Spagna, un vero e proprio asse, su cui l’aveva sollecitato il «collega di vita parlamentare» Enrico Letta, che è il presidente italiano del Foro, può anche esserci ma non deve essere considerato «come esclusivo, né sostitutivo del rafforzamento delle istituzioni europee». Al contrario, ha puntualizzato Napolitano, «deve essere inteso allo scopo di rafforzare le istituzioni nel loro complesso, se vogliamo evitare nuovi direttori a tre, a due, a due e mezzo» specialmente in momenti importanti come l’attuale in cui bisogna giungere a nomine di rilievo previste dal trattato di Lisbona, comequella del presidente permanente e il rappresentante della politica estera della Ue. Niente assi. Ma per uscire dalla crisi bisogna convincersi del ruolo fondamentale dell’istruzione e della ricerca. «La conoscenza è il petrolio del domani», ha detto Napolitano. E se ne sono accorti anche quei paesi che il petrolio, quello vero, ce l’hanno.v


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