Unità-Moratti e Ruini, patto d'acciaio sulla scuola
Annunciata anche l'assunzione di 15mila insegnanti di religione cattolica. Panini (Cgil): "Che fine fanno i precari della scuola pubblica?" Moratti e Ruini, patto d'acciaio sulla scuola In...
Annunciata anche l'assunzione di 15mila insegnanti di religione cattolica. Panini (Cgil): "Che fine fanno i precari della scuola pubblica?"
Moratti e Ruini, patto d'acciaio sulla scuola
Intesa a due: programmi fondati sull'"antropologia cristiana". Il ministro: la riforma conta sulla Cei
Roberto Monteforte
ROMA Non deve essere un caso se ieri il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) per sottoscrivere l'Intesa sugli "Obiettivi specifici di apprendimento per l'insegnamento della religione cattolica (IRC)" nella Scuola secondaria di primo grado, abbiano scelto l'Aula Magna della Cei. È la conferma di quanto con la "gestione Moratti" la scuola pubblica sia ogni giorno più subalterna alle indicazioni della Chiesa italiana, che anche attraverso l'insegnamento dell'"ora di religione cattolica" persegue il suo obiettivo di orientare la formazione dei giovani, di indicare valori e di educare alla "convivenza civile". Come ha sottolineato nella sua relazione alla recente assemblea dei vescovi l'arcivescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, la Chiesa punta a "privilegiare una corretta visione antropologica, al servizio della verità nella carità, finalizzata a impedire al pluralismo di tramutarsi in confuso relativismo". L'indicazione rivolta a parrocchie e singoli cattolici, a fare quadrato, ad attrezzarsi per la sfida della scuola dell'autonomia.
"La riforma scolastica in corso di attuazione - ha commentato ieri Ruini - si qualifica per l'attenzione a una didattica rinnovata e mira a realizzare una convergenza fra le diverse discipline". In questo contesto, la Cei ha dato il proprio "apporto" per un insegnamento della religione cattolica (Irc) "armonicamente integrato nel sistema scolastico e dinamicamente idoneo a interagire con le altre discipline". Gli obiettivi dell'"Irc", dunque, "si inquadrano opportunamente con gli Obiettivi specifici delle altre discipline" e soprattutto, ha spiegato Ruini, con il "profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (6-14 anni)". Gli obiettivi, che si collocano nel solco dei "Programmi" in vigore nella scuola media inferiore, "valorizzano i risultati della sperimentazione attivata dalla Cei negli anni 1988-2000 e completano il quadro degli Obiettivi per il primo ciclo".
Parole piene di ossequio e verso il presidente della Cei sono state pronunciate ieri da Letizia Moratti. Ha definito la firma congiunta "un ulteriore progresso della riforma della scuola, che pone l'accento sul gran valore della reciproca collaborazione" tra Cei e Miur e "sulla costante condivisione delle mete educative, nello spirito di sevizio verso i giovani italiani". Poi in una nota, il ministro ha espresso "gratitudine" alla Chiesa italiana per "l'appoggio ininterrotto al processo di rinnovamento della scuola, appoggio che viene costantemente e pubblicamente rinnovato". Quindi la Moratti ha citato il "rilevante contributo della Cei al dibattito sul ruolo dell'educazione, volto ad elaborare una risposta pedagogica, ispirata all'antropologia cristiana, alle diverse problematiche oggi emergenti in quest'ambito". "Sappiamo di poter confidare sul prezioso e costante sostegno della Conferenza episcopale al processo di riforma", ha concluso il ministro.
Ma il ministro ieri ha anche dato una notizia. Ha annunciato che nel corso dei prossimi tre anni verranno assunti 15.383 insegnanti di religione a tempo indeterminato, di cui 9.229 per il prossimo anno scolastico. Sarà il risultato del concorso per l'immissione in ruolo degli insegnanti di religione reso possibile dalla legge che ha riformato il loro stato giuridico del luglio 2003.
Le parole della Moratti sono state stigmatizzate dai senatori della Margherita, Albertina Soliani e Alberto Monticone: "In campagna elettorale - hanno affermato - cerca di propagandare il sostegno della Chiesa italiana alla sua riforma. Una più attenta sensibilità culturale e politica lo dovrebbe impedire".
Ma quei 15 mila insegnanti di religione cattolica da assumere lasciano perplesso Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil Scuola. "Il governo ha voluto forzare la mano" afferma criticando la legge che ha consentito la loro immessione in ruolo. E per tre ragioni. "È una legge che ha sconvolto le regole del mercato del lavoro e dell'occupazione. Non è mai esistito che l'assunzione in un settore pubblico avvenisse sulla base di un requisito discrezionale, perché la condizione unica per insegnare religione cattolica nelle scuole è l'idoneità rilasciata dal responsabile diocesano". "Né ha precedenti nel nostro ordinamento - continua - l'immissione in ruolo per una materia facoltativa, perché tale è l'insegnamento di religione cattolica. Così lo Stato si fa esecutore delle volontà altrui, perché nel caso in cui il responsabile diocesano revochi l'idoneità all'insegnante, questo deve comunque essere mantenuto in servizio".
"Il governo ha voluto forzare la mano - commenta -. Ha costruito una decisione che non ha precedenti nella storia ed è evidente che fa questo per onorare una serie di debiti elettorali". E sulle quelle annunciate quindicimila assunzioni: "Senza volere contrapporre gli uni agli altri - conclude Panini -, osservo che nella scuola ci sono migliaia di posti vaganti per i quali si procede ad assunzione con il contagocce. Questo governo mette gli uni contro gli altri".