FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3854961
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: Misfatto Gelmini, è legge L’opposizione: referendum

Unità: Misfatto Gelmini, è legge L’opposizione: referendum

In Aula Cossiga fa il nostalgico delle botte degli anni 70. I lumbard attaccano gli alunni islamici. La capogruppo Pd: «Questa riforma non l’avete discussa con nessuno». D’Alema: raccoglieremo adesioni per abolirla

30/10/2008
Decrease text size Increase text size
l'Unità

In Aula Cossiga fa il nostalgico delle botte degli anni 70. I lumbard attaccano gli alunni islamici. La capogruppo Pd: «Questa riforma non l’avete discussa con nessuno». D’Alema: raccoglieremo adesioni per abolirla.Non sono ancora le 11 del mattino e i senatori del centrodestra hanno già finito il compito in classe preparato dalla professoressa Gelmini. Il senato approva 162 a favore, 134 contrari e 3 astenuti: il contestato decreto è legge dello Stato. Il maestro unico, il voto in condotta, la valutazione in decimi, la riduzione del tempo pieno, l’obbligatorietà dell’educazione civica. Poche cose, che devastano la scuola elementare, che la Destra chiama riforma. La Gelmini, capelli raccolti, si lascia andare a un sorriso solo durante lo show del presidente emerito Cossiga. Rapide le dichiarazioni di voto, con la Lega che strapazza la Gelmini per l’intervista in cui si è paragonata a Obama: «No, Obama no», tuona il capogruppo Bricolo, che ricorda al ministro il prossimo step delle riforme sulla scuola: «Vogliamo insegnanti piemontesi in Piemonte, lombardi in Lombardia, siciliani in Sicilia: e i bambini islamici non ci faranno mai togliere crocifissi e presepi dalle nostre scuole!». Poi, rivolto al Pd: «La ricreazione è finita». Tocca alla Finocchiaro, che legge una pacata lettera degli studenti del liceo romano Orazio: «Sono questi i facinorosi?», chiede rivolta al governo. Cita la Marcegaglia, «questa non è una riforma, è un taglio», e poi Montale, Quasimodo, il Nabucco, il Vangelo di Giovanni, «in principio era il Verbo». Chiede una parola chiara sul tempo pieno, e punta il dito contro il «silenzio opaco e indifferente» della ministra. «Con chi l’avete discussa questa presunta riforma? Con gli esperti, i professori, le Regioni, i Comuni? Con nessuno. Gasparri dice che chi protesta è un cretino in malafede: bene, lo sono anch’io e tutti i senatori del mio gruppo». «Oggi pensate, dopo questo voto, che sia finita qui, ma non è così per noi e per il Paese. Fuori c’è la vita», chiude la Finocchiaro.

Parola a Quagliariello, l’intellettuale del Pdl, che paragona quella della Gelmini alla riforma Gentile, strapazza il 68 e invita la «maggioranza silenziosa» a farsi sentire. Si vota e compaiono i cartelli dell’Idv che lanciano il referendum. «Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell’educazione», commenta secca la Gelmini, mentre i senatori dipietristi e del Pd scendono in massa in strada a parlare con gli studenti che manifestano. All’inizio non è facile, ci sono fischi, che subito si placano. «Non lasciateci soli», gridano i ragazzi. «Non è finita qui», ribadisce la Finocchiaro al megafono, «Abbiamo cercato di portare le vostre parole dentro l’Aula», assicura lei, mentre Pancho Pardi in maniche di camicia si lancia sulla barricata entusiasta. «Il decreto Gelmini», è una porcheria, si scalda il capogruppo Idv Belisario, applausi scroscianti. Anche la Finocchiaro dice sì al referendum, «una buona idea». A quel punto il referendum diventa una valanga. Veltroni lo propone ufficialmente in conferenza stampa, da tutto il centrosinistra è un coro di sì: Prc, Pdci, Verdi, Sd, socialisti. Anche la Cgil sarà della partita, Casini si chiama fuori. «Non sarà solo un referendum del Pd, ma una battaglia civile», assicura Veltroni. La destra si scatena: «Un’iniziativa ridicola», tuona Quagliariello. Nel Pd quasi tutti entusiasti, Marini si dice sorpreso, «l’ho saputo dalle agenzie», anche D’Alema non è alle stelle, ma consapevole che la raccolta delle firme sarà un ottimo strumento di mobilitazione: «Le raccoglieremo, questo decreto è una scelta disastrosa per il Paese». Non si voterà prima dell’aprile 2010.

ANDREA CARUGATI

ROMA

acarugati@unita.it


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL