FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3861951
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: Migranti d'Italia

Unità: Migranti d'Italia

Mezzo milione di ragazzi stranieri nati in Italia, settecentomila minorenni nelle scuole. Quelli del Rapporto annuale Istat sono numeri che ci raccontano di un Paese in rapido cambiamento: più nascite e una popolazione che ringiovanisce soprattutto grazie ai nuovi arrivi. Grandi progetti di stabilizzazione e pochi matrimoni combinati

27/05/2009
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Iolanda Bufalini

Sono quasi mezzo milione, 457 mila per l’esattezza, i ragazzi e le ragazze straniere nate in Italia, due terzi circa dei minorenni stranieri che sono - al primo gennaio 2008 - 761 mila (il 22,2 per cento di tutti gli stranieri residenti in Italia) e gli alunni e studenti stranieri che frequentano le scuole italiane sono 574 mila.
Questi numeri ci raccontano molto dell’Italia, del paese che siamo e che stiamo diventando, quale che sia la coscienza che ne abbiamo.
La prima cosa che questi numeri ci dicono è che se l’Italia ha per la prima volta superato la soglia dei 60 milioni di abitanti, «questo si deve interamente - lo dice il rapporto Istat 2008 in apertura del capitolo V , dedicato all’immigrazione - alla popolazione immigrata». La crescita della popolazione residente in Italia (434mila unità, il 7,3% di incremento) è legato a due fattori: «da un lato gli ingressi dall’altro le molte nascite e i pochi decessi nella popolazione straniera che riducono l’impatto decisamente negativo della popolazione italiana». Dobbiamo, insomma, agli immigrati se nel nostro paese nascono più bambini e la popolazione è un pochino più giovane: sono 64 mila i nuovi nati da genitori stranieri nel 2007(11, 4 per cento del totale dei nati in quell’anno).
Progetto di vita. La seconda cosa che questi numeri ci raccontano è un progetto di vita: il matrimonio, il ricongiungimento familiare, la nascita dei bambini la ricerca di una casa adeguata, l’iscrizione a scuola sono tutti fattori che spingono a radicarsi in un luogo per un tempo lungo. E questo è confermato da diversi indici: dal 1995 ad oggi la popolazione straniera è aumentata di quattro volte mentre le nascite sono aumentate di sei volte. L’indice di fecondità fra le donne italiane è di 1,28 mentre fra le straniere è di 2,4. L’età media del parto per le italiane è 31,6 mentre per le straniere è 27,8.
In terzo luogo si sfata una leggenda metropolitana: i matrimoni di convenienza sono pochi se è vero come è vero che dai matrimoni misti sono nati, sempre nel 2007, 23 mila bambini dai matrimoni misti fra italiani e immigrati. Anche se è vero che la propensione al matrimonio diminuisce quando viene meno una circostanza necessitante: per esempio sono diminuiti sia i matrimoni fra romeni sia i matrimoni di romene/i con italiani/e dopo l’ingresso della Romania nell’Uninone Europea (erano quasi 4000 nel 2006 sono scesi a 2003 nel 2007).
Seconda generazione. Questi numeri, infine, enunciano il problema di fronte a cui ci troviamo come società italiana: è quello dell’integrazione della seconda generazione di migranti. Come vanno a scuola i bambini nati qui (la maggioranza) e quelli arrivati grazie ai ricongiungimenti familiari? E cosa scelgono, quando sono nell’età per poterlo fare? Il punto dolente nel percorso scolastico è quello delle medie inferiori: il tasso di ripetenti fra i ragazzi stranieri è, infatti, nelle secondarie di primo grado del 6,4 per cento contro il 2,7 per cento dei ragazzi italiani. Nelle scuole secondarie di secondo grado, invece, la differenza fra italiani e stranieri diminuisce sensibilmente: nell’anno scolastico 2007/2008 i ripetenti sono stati il 9,3 per cento degli stranieri e il 6,7 degli italiani.
La scelta degli studenti stranieri è molto più orientata di quella degli italiani verso il lavoro: gli istituti tecnici e professionali sono i più frequentati: il 41 per cento si iscrive ai professionali contro il 19 degli italiani. Pochissimi sono i figli di immigrati che aspirano a “diventare dottori” e, fra questi, sono soprattutto le ragazze a scegliere un liceo.
Il sei per cento del Paese
Quasi tutti con permesso di lavoro
3 milioni 900mila è la stima dei residenti stranieri in Italia alla data del 1° gennaio 2009 pari al 6,5% del totale. Erano il 5,8% della popolazione in Italia al 1° gennaio 2008.
6.284 sono le domande di asilo accolte nel 2007. Il grosso della popolazione immigrata è determinato dai decreti flussi e dall’arrivo di cittadini neo-comunitari, soprattutto romeni.
71 mila sono stati i ricongiungimenti familiari nel 2007, dato invariato rispetto al 2006.
2.063.127 sono gli uomini che vivono nel nostro paese con permesso di soggiorno al 1° gennaio 2009.
998.454 sono le donne immigrate con permesso di soggiorno.
il 50% degli stranieri immigrati proviene dall’Europa centro-orientale. E di questi il 50% circa sono donne.
l’87,5 % degli stranieri residenti vive nel centro nord del paese .
5,8 è la percentuale di incidenza della popolazione stranier, la quota però cresce fra i minori che sono il 7,5 % e fra i giovani dai 18 ai 39 anni: il 9,8 %. Mentre sono 0,6 % della popolazione anziana.

La stragrande maggioranza degli stranieri ha un permesso di soggiorno per lavoro. Solo poco più di seimila i permessi concessi per diritto d’asilo lo scorso anno. Le classi d’età sono inversamente proporzionali a quelle della popolazione italiana: molti i giovani e i minori, pochissimi gli anziani. La maggioranza degli immigrati e immigrate viene dall’Europa centro-orientale.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL