Unità: Maturità, vince Fioroni: l’ora di religione darà crediti
Ha deciso il Consiglio di Stato. La Cgil: «È scandaloso»
Il ministro Fioroni lo aveva previsto. «Ne parleremo davanti al Consiglio di Stato», aveva detto appena saputo della sospensiva del Tar del Lazio sui crediti che l’insegnamento della religione concedeva nel computo per la maturità. E ha avuto ragione. Il ricorso presentato dal suo ministero è stato accolto in tempi strettissimi. E così gli studenti che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica avranno più crediti rispetto ai loro compagni che hanno deciso per l’ora alternativa, quasi sempre mai organizzata con lezioni precise e dunque non valutata. Il capo del dipartimento del ministero della Pubblica istruzione ieri lo ha subito comunicato agli uffici scolastici territoriali, mentre non aveva ancora comunicato la prima decisione del Tar.
Assieme al ministro gioisce Valentina Aprea, ex braccio destro della Moratti. «Bene Fioroni. Il suo intervento sul ricorso della Cgil contro il giudizio degli insegnanti di religione per il credito agli esami di stato è stato tempestivo. La Cgil si rassegni - continua l’esponente di Forza Italia - l’insegnamento della religione cattolica è a tutti gli effetti una disciplina che concorre alla formazione e alla crescita degli studenti, ovviamente in presenza della scelta compiuta in tal senso dalle famiglie e dagli stessi studenti». A stretto giro di posta arriva la risposta di Enrico Panini, segretario della Flc Cgil. «Prendo atto del provvedimento, ma non posso che definire scandaloso che il Consiglio di Stato si sia pronunciato in sole 24 ore senza sentire il dover di ascoltare le parti e ignorando una sentenza della Corte Costituzionale che ha considerato l’insegnamento della religione extracurriculare. In più - conclude Panini - il Consiglio di Stato ha deciso di discutere il merito della questione il 12 giugno: una data che si commenta da sola, perché gli scrutini saranno già stati fatti e i crediti già assegnati».
Massimo Franchi