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Unità: Marea studentesca «Gelmini sei circondata scendi e arrenditi»

Non è un’unica onda anomala. Sono tanti fiumi, partiti chissà dove, che si ritrovano in piazza Venezia e scorrono in direzione del ministero dell’Istruzione.

31/10/2008
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l'Unità

Universitari e studenti medi sciamano per le vie della Capitale fino al ministero dell’Istruzione. «Questo - affermano - non è un movimento violento. Non risponderemo alla violenza con la violenza».Non è un’unica onda anomala. Sono tanti fiumi, partiti chissà dove, che si ritrovano in piazza Venezia e scorrono in direzione del ministero dell’Istruzione. Universitari e studenti medi, ricercatori con il camice bianco, dottorandi, maestre elementari, signori scesi in strada con la bandiera della Cgil che si sono ritrovati dentro questo corteo «improvvisato» che non porta più in piazza del Popolo da Epifani ma molto più in là: a viale Trastevere, davanti a un palazzo presidiato da polizia e carabinieri in assetto antisommossa, sede del ministero di Mariastella Gelmini.

Davanti ci sono le ragazze, come sempre per un movimento che da sempre fa della non violenza la propria cifra politica. È una bella immagine quella che, di mezza mattina su via Cavour, le vede intonare con trasporto Amore Disperato di Gianna Nannini, con il refrain («Lei ballerà tra le stelle accese e scoprirà, scoprirà l’amore, l’amore disperato...») in cui muovono la testa a destra e sinistra.

Sono tanti. Talmente tanti che appena si staccano da piazza dei Cinquecento per iniziare il giro della città (via Cavour, via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Via delle Botteghe Oscure, Largo di Torre Argentina, Via Arenula, Viale Trastevere, e ritorno alla Sapienza passando per il Circo Massimo), ci mettono un’ora e mezza a defluire per intero su via Cavour, e ancora non basta se le forze dell’ordine devono decidere di chiudere al traffico l’intero Tridente, con gli studenti che sciamano tra via Nazionale e via del Corso, incontenibili.

Con la testa del corteo all’altezza di ponte Garibaldi, la coda è ancora su via dei Fori. «Siamo tantissimi - guarda indietro Luca Cafagna - Se la Questura dice un milione vuol dire che siamo davvero una marea». Eccola la marea che si allarga sulle sei corsie di viale Trastevere, con i suoi cartelli scherzosi «Archeologi picconano la 133», «Ciak si crepa», «Enterogelmini, una legge che fa cag...». C’è un «fantasma della ricerca» che si aggira con la sua testa di palloncino rosa, e i ragazzi con gli adesivi sulle guance «50%, sconto alla cassa».

Arrivati sotto il ministero lo cingono di un assedio giocoso: «Gelmini sei circondata, scendi e arrenditi!». Dalla corsia dei tram volano anche sei uova, lanciate da due studentesse che vengono subito invitate a non farlo. Dal camion con gli altoparlanti uno dei leader della protesta constata: «Questo non è un corteo violento. Non risponderemo alla violenza con la violenza». Oggi, a La Sapienza, si riprende con un happening: dalle 18 proiezione di film, poi via alla musica.

EDUARDO DI BLASI

ROMA

ediblasi@unita.it


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