FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3850319
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: Ma senza i docenti del Sud la scuola del Nord rischia di incepparsi

Unità: Ma senza i docenti del Sud la scuola del Nord rischia di incepparsi

IL DOSSIER

21/07/2008
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Se non ci fossero i professori «terroni», bisognerebbe andarseli a cercare. Con buona pace di Umberto Bossi. Perché se si dovesse dar retta a lui e cacciare i docenti del Sud, le scuole della Padania sarebbero costrette a chiudere i battenti per mancanza di insegnati autoctoni.
Fortuna che i professori meridionali, se questa distinzione geografica può avere un senso, sono più di quelli settentrionali. Fra gli aspiranti docenti sono due su tre. E fortuna che sono pure disponibili a trasferirsi.
Lo dicono i dati contenuti nel sito del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che evidenziano anche come nelle graduatorie si sia registrata una sensibile crescita della percentuale d’iscritti d'origine meridionale, 237.252. Dal più 66,4% del 2006 al 67,5% del 2007. Il 21% degli aspiranti è iscritto in una provincia diversa da quella di residenza. Fra questi, il 59%, 29 mila, sono residenti al Sud ed optano per graduatorie del Centro-Nord.
Ma non solo. Il confronto fra il 2006 e il 2007 indica un sensibile calo degli iscritti in tutte le province del Nord (salvo Padova e Piacenza) nonchè in Toscana e Sardegna. Ciò vuol dire, nonostante Umberto Bossi, che per rispondere alle proprie esigenze il Nord dovrà «importare» docenti dal Sud. Lì le cose vanno altrimenti. Alla flessione settentrionale è infatti speculare l’aumento generalizzato al Meridione. Più 11% al Sud nel suo complesso, con picchi di più 7% in Sicilia, più 11,8 in Campania e 11,6 in Abruzzo. Dall’altra parte della Penisola invece è in Lombardia e Piemonte che si osservano le riduzioni più consistenti, rispettivamente -15% e -17%.
Per completare il quadro si possono aggiungere a questi i dati recentemente presentati da uno studio della Banca d’Italia. Dall’inchiesta risulterebbe infatti che nel Meridione gli insegnanti sono in genere più vecchi, meno istruiti e con voti di laurea o di diploma inferiori a quelli dei loro colleghi nel resto del Paese. Si potrebbe cioè avanzare l’ipotesi che sia in atto una fuga dei cervelli verso il Settentrione. Bossi invece di attaccare, potrebbe dunque ritenersi soddisfatto.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL