Unità: Ma prima dell’approvazione si deve fare di più

m.b.

Omettere perplessità e disorientamento sarebbe scorretto e soprattutto negherebbe dignità di esistenza a quelle convinzioni. Il senso di sfiducia che molti insegnanti avvertono in questo momento - ne sono la prova le moltissime e-mail che arrivano a l'Unità - non deve prevalere sulla volontà di incidere su un processo (quello dell'approvazione della Finanziaria) ancora lungo. Segnalare criticità ha il senso di credere ancora che ci siano margini di impegno comune per la costruzione di un'idea del sistema dell'istruzione che sia realmente aderente a ciò che il nostro paese merita. Nell'individuazione della programmazione degli interventi nei vari settori del Paese, il governo afferma su quali di essi intende investire, quali ritiene portanti per lo sviluppo e la crescita del paese stesso. È vero, la situazione attuale risente di 5 anni di «finanza creativa». Ma se l'art. 66 parte - già nel titolo - con l'affermazione di interventi a favore della scuola pubblica - «Interventi di rilancio della scuola pubblica» -, il comma 14 - l'ultimo - dello stesso art. afferma: «dall'attuazione del presente articolo devono conseguire economie di spesa per un importo complessivo non inferiore a euro 448,20 milioni nel 2007, euro 1324,50 milioni per il 2008 ed euro 1402,20 milioni a decorrere dal 2009». È auspicabile da parte di tanti una razionalizzazione della spesa nella scuola (a patto che non ricada sulla qualità della scuola stessa); ma l'entità delle cifre accredita il sospetto di trovarci davanti a veri e propri tagli.

L’analisi