FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3821943
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: La vita grama degli insegnanti nel Tragedistan

Unità: La vita grama degli insegnanti nel Tragedistan

NARRATIVA «Scusi, prof...»di Alessandro Banda

18/09/2006
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Roberto Carnero
Professori «cadaveri» in una sala-insegnanti vista, metaforicamente, come un «obitorio». Professori burocrati impegnati a calcolare, in estenuanti scrutini, i punteggi del cosiddetto «credito formativo» in base a improbabili tabelle ministeriali. Professori a tal punto impegnati a frequentare corsi d’aggiornamento sull’«alfabetizzazione emozionale» oppure tutta la sfilza dei patri festival (letterari, filosofici e quant’altro) da non avere più il tempo di leggere un libro.
In questi anni molti scrittori italiani (da Starnone alla Mastrocola) si sono cimentati con il racconto della scuola, ma nessuno l’aveva fatto con lo sguardo stralunato e graffiante di Banda. Il quale ambienta il suo ultimo romanzo in un istituto superiore del Tragedistan, una regione posta «al limite meridionale del Nord» oppure, che fa lo stesso, «al limite settentrionale del Sud». Un posto emblematico di una realtà che non è molto diversa da Bolzano a Palermo.
È uno sguardo pessimistico, quello di Banda, lui stesso professore, anzi scrittore-professore, una figura invidiata e cordialmente detestata dai colleghi meno «creativi». Certo, l’autore esagera alcuni particolari, coltiva uno spiccato gusto per la deformazione espressionistica e grottesca. Ma, per chi un po’ conosca il mondo scolastico, non è difficile riconoscere situazioni, comportamenti, problemi di una realtà nota. Di cui fa parte la smania della modernizzazione a tutti i costi, anche quando modernità fa rima con stupidità. Come l’idea del preside (anzi, come si dice oggi, del «dirigente scolastico») del libro, il quale decide che gli insegnanti dovranno riscrivere i grandi classici della letteratura italiana - dai Promessi sposi alle Ultime lettere di Jacopo Ortis (e persino la Vita nuova) - a uso e consumo degli studenti di oggi, per i quali quei libri rischiano di essere un po’ polverosi.
Ecco così che alle pagine sulla scuola si inframezzano alcune simpatiche riscritture parodistiche. Ma gli studenti non gradiranno, e finiranno con il passarsi sotto banco (o in cantina, in piena clandestinità) i testi in versione originale e rigorosamente integrale (e, per carità, senza note di commento o assurdi apparati didattici). Dimostrando così che l’attualità è una qualità intrinseca ai classici, mentre certe innovazioni dell’ultima ora sono quanto di più vecchio si possa immaginare.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL