Unità-La Scuola siete Voi
La Scuola siete Voi Piera Capitelli, Alba Sasso Giovanna Grignaffini, Care amiche e cari amici maestri, docenti, ricercatori non vi sembri strana questa lettera aperta delle deputate D...
La Scuola siete Voi
Piera Capitelli, Alba Sasso
Giovanna Grignaffini,
Care amiche e cari amici maestri, docenti, ricercatori
non vi sembri strana questa lettera aperta delle deputate Ds che si occupano di scuola. Sì, siamo proprio noi, quelle di cui ogni tanto parlate dicendo "ma l'opposizione che ci sta a fare?". Quelle che, sappiate, non si arrendono, nonostante la superiorità numerica della maggioranza. Non si arrendono perché hanno un'altra idea di istruzione, non si arrendono perché voi non glielo perdonereste mai
Non c'è giorno che questo governo non proceda all'opera di impoverimento e di destrutturazione del sistema pubblico dell'istruzione. Nella Finanziaria di quest'anno la stretta è ancora una volta sulle fasce più deboli. Niente finanziamento per il piano triennale di assunzioni, niente esenzione dalle tasse per i ragazzi che si iscrivono al primo anno delle superiori, niente soldi ai comuni per i libri di testo per i meno abbienti né per gli aumenti contrattuali degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, niente fondi per università e ricerca. E nella manovra fiscale di Siniscalco un ulteriore taglio del personale docente della scuola, circa 14mila unità.
Così la scuola italiana è in affanno: costretta a gestire un riforma non voluta, non condivisa, non partecipata, non amata. E quel che più 'spaura', per dirla con Leopardi, è l'aver di fronte un muro di gomma. Persino quando 'la lotta paga' e la vostra lotta ha pagato: sul tutor le ultime circolari sono sempre più evasive, e lo sono perché l'anno scorso e quest'anno, in queste ore, c'è stato e c'è un movimento forte. Perché tanti, tantissimi di voi hanno contestato la riforma applicando gli strumenti messi loro a disposizione dall'autonomia scolastica. Voi, che, a volte, scoraggiati, vi dite 'non ne vale la pena', avete la meglio sul ministro Moratti che continua imperturbabile a dire 'che tutto procede bene'. 'Va tutto bene', secondo la sua visione, anche se si usano, come neanche ai tempi di Gentile, strumenti di pressione per convincere insegnanti e dirigenti scolastici ad applicare la riforma. Anche se in varie scuole i tutor sono stati nominati d'ufficio, con ordini di servizio e contro la loro stessa volontà. Anche se si mandano gli ispettori a segnalare gli irrequieti. Ma questo lo dice solo qualche giornale e allora può capitare di sentirsi demoralizzati. Voi, nelle aule, dalle elementari all'università, noi, nell'emiciclo di Montecitorio dove i numeri della maggioranza vorrebbero ridurci all'impotenza.
Ma non è così in Parlamento dove pure con quasi cento deputati e quasi cinquanta senatori in più questo governo potrebbe fare il bello e il cattivo tempo e far passare di tutto. Persino una legge sulla scuola nella quale il richiamo alla Costituzione è un emendamento dell'opposizione. Abbiamo fatto la nostra parte, ne siamo orgogliose e quando torneremo a governare, col vostro aiuto, cancelleremo questa riforma e rimetteremo in campo la nostra idea di istruzione.
Non è così nella scuola, in una scuola con meno soldi, meno insegnanti, con classi più affollate e studenti bisognosi di tutto, di istruzione e di attenzione, di regole e di libertà. Alla tentazione di lasciar perdere, non avete ceduto. State contrastando la contro-riforma, siete pronte a continuare a insegnare i valori in cui credete.
Senza di voi 'non c'è gara'. Senza quest'energia preziosa, questa serena passione non ci sarà una mai riforma che si occupi dei diritti di tutti. Non c'è quella scuola che secondo la Costituzione italiana deve 'accogliere e promuovere'. Perciò è una giornata importante quella di oggi, 15 novembre, un'altra tappa della mobilitazione contro il progetto di smantellamento della scuola di tutti, un'ulteriore occasione per difendere il ruolo e la dignità della funzione docente, per rivendicare una politica di investimenti a sostegno del diritto all'istruzione, per rifiutare la frantumazione del sistema nazionale. Per costruire insieme, nel Paese e nelle aule parlamentari, un percorso e un progetto.
La scuola siete voi.
Piera Capitelli
Alba Sasso