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Unità: La scuola di vita di Timon il suricato

DA «SCIENCE» L’insegnamento non è una caratteristica solo umana: i mammiferi africani si dividono in maestri e allievi per trasmettere conoscenze

17/07/2006
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l'Unità

di Pietro Greco

Per Theodosius Dobzhansky, biologo tra i padri della teoria sintetica che ha conciliato il darwinismo con la genetica, quello culturale è un «trascendimento evolutivo». Un modo nuovo, rispetto all’evoluzione biologica, più rapido e più diretto per trasferire i caratteri da una generazione all’altra. Che si avvale di uno strumento a lungo sconosciuto in natura: l’insegnamento.

Il trascendimento evolutivo, la cultura, è una delle dimensioni che appartengono alla specie umana. Anzi, per molto tempo si è pensato che appartenesse solo alla specie umana. Oggi sappiamo che altre specie animali apprendono e usano una tecnica per raggiungere uno scopo. Alcuni gruppi di scimpanzé, per esempio, hanno imparato a utilizzare un bastoncino per catturare le termiti. E alcuni uccelli hanno imparato che facendole cadere sulla strada le noci si spaccano più facilmente.

Ci sono poche prove, tuttavia, che altre specie animali, oltre l’uomo, trasmettano i caratteri culturali attraverso un vero e proprio processo di insegnamento. Con tanto di maestro e di apprendista.

Ma la scuola esiste anche oltre i confini della nostra specie. Lo hanno dimostrato Alex Thornton e Katherine McAuliffe, due ricercatori inglesi del Dipartimento di zoologia dell'università di Cambridge, con un’osservazione i cui risultati sono stati pubblicati venerdì scorso sulla rivista «Science»

I due si sono concentrati sui suricati (suricata suricatta), piccoli mammiferi che vivono nell’Africa meridionale in gruppi estesi fino a 40 individui, dominati da un maschio e da una femmina che sono i genitori diretti di circa l’80% del gruppo. Nella guida del gruppo si avvalgono di aiutanti. Si diventa aiutanti a tre mesi, quando i suricati diventano capaci di procurarsi da soli il cibo.

Nei primi tre mesi - quelli che potremmo definire dell’infanzia - i suricati non sono capaci di trovare ciò che serve per alimentarsi. Ma - come hanno scoperto Alex Thornton e Katherine McAuliffe - non se ne stanno con le zampette incrociate ad attendere che qualcuno gli porti da mangiare. Vanno a scuola, da bravi studenti. E gli insegnanti sono proprio i suricati aiutanti.

Il corso principale alla scuola dei suricati, probabilmente, è «cattura sicura dello scorpione». Lo scorpione rappresenta il 4,5% della dieta dei suricati. Tuttavia ha il difetto di sapersi difendere. Sperimentare le sue capacità di difesa può essere molto doloroso. Anzi, può costare la vita. Ed ecco, dunque, che i suricati aiutanti «insegnano» ai suricati infanti come si fa a strappare il velenoso pungiglione all’appetitosa preda senza farsi pungere. L’insegnamento è attento e graduale. Prima con la preda morta. Poi, via via che il suricato infante cresce e aumenta le sue capacità, ecco che il maestro propone prede sempre più vivaci. Fino alla preda forte e sana. La tecnica di insegnamento funziona. I suricati catturano scorpioni alla grande e con straordinaria rapidità li rendono innocui, prima di mangiarli.

Molti si chiederanno se questo sia un «vero» insegnamento. Alex Thornton e Katherine McAuliffe rispondono di sì: perché sebbene non ci sia un trasferimento di cognizioni particolarmente importante, è certamente un processo culturale in cui un individuo, l’aiutante, modifica il suo normale comportamento in presenza di un osservatore ingenuo, il suricato infante; l’aiutante paga dei costi senza avere alcun vantaggio immediato e diretto dal suo comportamento modificato; l’infante apprende il know-how in una maniera più rapida ed efficace che in qualsiasi altra maniera.

Questi ed altri risultati (ottenuti osservando le formiche) sembrano dimostrare che l’insegnamento è una strategia evolutiva che non appartiene solo all’uomo e che si è affermata in maniera indipendente in specie e persino in taxa (grandi strutture animali) diversi.

L’insegnamento è una delle modalità che concorrono a formare quell’insieme di comportamenti e attitudini che chiamiamo cultura e che consente, come abbiamo detto, di trasferire caratteri e capacità funzionali in maniera molto più precisa e rapida della cieca e lenta seleziona naturale. Se Alex Thornton e Katherine McAuliffe hanno ragione, ne discende che la capacità di insegnare non appartiene solo all’uomo. E non è stata acquisita in un colpo solo con una rapida transizione o, per dirla con Dobzhansky, con un unico atto di trascendimento evolutivo.


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