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Unità-La scuola di Forza Italia: riforma di bugie

La scuola di Forza Italia: riforma di bugie ROMA Alle tre e mezza del pomeriggio, nella sala stampa della Camera, i deputati Ds Vannino Chiti, Andrea Ranieri, Alba Sasso, Giovanna Grignaffini e ...

30/01/2004
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l'Unità

La scuola di Forza Italia: riforma di bugie

ROMA Alle tre e mezza del pomeriggio, nella sala stampa della Camera, i deputati Ds Vannino Chiti, Andrea Ranieri, Alba Sasso, Giovanna Grignaffini e Piera Capitelli sorridono. Avevano preparato la loro contro-conferenza stampa per rispondere alle critiche mosse poche ore prima da Forza Italia sulla questione della "riforma" Moratti, ma, effettivamente, nei fatti, non c'è niente a cui rispondere. La Grignaffini scherza: "Avevamo pensato potessero tirare fuori dei dati alla Tremonti. Qualcosa tipo "finanza creativa": sì, in tre anni abbiamo tagliato 36mila insegnanti, però in alcuni conti segreti in Svizzera ne abbiamo pronti altri 18mila... ". Invece niente. La conferenza stampa tenuta lamattina dai forzisti in quella stessa sala, quella annunciata con tanto clamore, quella che avrebbe finalmente divulgato "il verbo" sulla riforma scolastica varata dall'esecutivo, quella che doveva parlare dei "fatti" lasciando fuori l'astio della polemica politica, si è tradotta solo, ancora una volta, in tanta cagnara.
Scuola da tavolo
I deputati azzurri, capitanati dal fido Sandro Bondi, si sono seduti dietro il tavolo. Da sinistra verso destra si scorgevano le facce offese (dalle maldicenze della sinistra sulla loro preziosa "riforma") del responsabile dei giovani di Forza Italia Simone Bandelli, di Ferdinando Adornato, di Antonio Palmieri, Bondi, Mario Mauro e Lucio Malan. Eccoli qui, pronti, decisi a dire la propria per "smascherare" le bugie dette dalla sinistra. Palmieri passa subito la parola a Bondi che immediatamente incalza sui "fatti": "Da molto tempo diciamo di voler vivere in un Paese civile, in una democrazia normale". Vabbe', uno pensa, la sta prendendo alla larga. "Purtroppo non viviamo in una democrazia normale", si lagna, senza arrivare al punto. "L' opposizione demonizza l'avversario". Per dieci minuti va avanti così: il loro atteggiamento nel passato, gli impegni rispettati, le menzogne della sinistra, l'offerta di dialogo alla Margherita. E la riforma? Ne parlerà il prossimo relatore, si spera.
Riecco Goebbels
D'altronde i convenuti hanno già preparato un succoso libello (che dicono metteranno anche online sul sito del partito) sulle "menzogne". Compito di "demolire" l'avversario bugiardo spetta a Mauro. Attacco veemente sul tempo pieno e la mensa (che pare debba durare, nel nuovo perfettissimo progetto del ministro, qualche ora di troppo): "Io credevo che i comunisti mangiassero i bambini. Oggi non lo credo. Non li mangiano, ma non vogliono nemmeno che possano mangiare". Cavolo che fine argomentazione. Ed ecco le bugie della sinistra, elencate una per una: "Hanno detto che non c'erano le risorse" (in realtà non ci sono, avendo delegato un altro decreto, di là da venire, per reperirne: è scritto nel decreto attuativo dell'altro giorno) e invece "per il periodo 2004-2008 prevediamo investimenti pari a 8320 milioni"; "non verrà tagliato nessun posto di lavoro"; "il tempo pieno così strutturato viene incontro alle esigenze delle famiglie".
Educati alla multa
Arriva il turno di Adornato che continua nel tormentone: "Diciamo stop alle bugie", e poi, istituzionale, "non trasformiamo la scuola in un campo di battaglia", e, ancora: "Chi attacca questa riforma della scuola attacca la scuola dell'autonomia" (una cosa inerente l'oggetto della conferenza stampa). Si chiude con una considerazione sul tempo presente: "Voi adesso avete chiaro come nasce una falsificazione storica. Il richiamo a Goebbels fatto da Berlusconi è fondato". Come dargli torto? E' mezzora che parlano e non hanno ancora contestato nel merito alcunchè. Il "giovane" Bandelli (che, come leggiamo nel sito del movimento, "ama collezionare multe") rimprovera, ancora una volta, la "strumentalizzazione" dei bambini operata dalla sinistra. Chiude Malan che si lamenta perché alle assemblee scolastiche dove sono presenti personalità della sinistra non siano presenti anche, per par condicio, anche quelli della destra.
La lotta delle mamme
Nel pomeriggio l'atmosfera è distesa. "Ci domandavamo cosa avessero potuto dire - attacca Chiti - alla fine non hanno detto niente". E Ranieri continua: "Se questa legge è meno ignobile lo si deve all'opposizione ferma del movimento delle mamme". E per dimostrarlo tira fuori il decreto "prima" e "dopo" il ravvedimento: prima mancavano i soldi e adesso c'è scritto che si cercheranno; prima non era chiarito il numero degli insegnanti e adesso c'è scritto che per l'anno prossimo (e si parla, appunto, solo dell'anno prossimo) resteranno in organico; prima non c'era la parola "gratuità" legata al tempo pieno". Interessante anche la faccenda degli 8320 milioni di euro stanziati per il 2008: nel 2004 saranno 90 (poi, si suppone, si vincerà qualche tombola per arrivare a 8320 nei 3 anni successivi). Alba Sasso, leggendo la nota di Fi, si sofferma sulla questione della mensa. I forzisti si insospettiscono del fatto che a Bari, su 10226 alunni che fanno tempo prolungato, solo 347 fruiscono della mensa. Che ci starà sotto? "Sono di Bari, so perché è successo: l'appalto del servizio mensa è stato bloccato perché ritenuto appaltato irregolarmente. Le mamme, per farli andare a scuola, gli danno il cestino". A volte la realtà basta vederla.

Eduardo Di Blasi


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