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Unità-LA scuola di Berlusconia

La scuola di Berlusconia di Silvia Scola "Cribbio! " - direbbe un illuminato& dai riflettori del circo di Berlusconia - se non è regime autoritario questo, io sono madre Teresa di Calcutta! Q...

26/01/2004
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l'Unità

La scuola di Berlusconia
di Silvia Scola

"Cribbio! " - direbbe un illuminato& dai riflettori del circo di Berlusconia - se non è regime autoritario questo, io sono madre Teresa di Calcutta! Quando l'attrice Paoletta Cortellesi nella sua magistrale imitazione del Ministro Moratti (Mai dire Gol 2001) aveva orrore di pronunciare la parola "pubblica" dopo la parola "scuola" come fosse una irripetibile turpitudine - tanto da abolirla anche dall'intestazione: prima si chiamava "Ministero della Pubblica Istruzione", ora non più - coglieva in pieno e con largo anticipo l'essenza di questo parto meraviglioso della nostra Lady-di-stagno chiamato "Legge 53 del 2003".
Una legge classista, discriminatoria, ferocemente aziendale che disegna una scuola per l'infanzia in cui alcuni bambini (indovinate chi?) potranno "scegliere" di continuare a studiare ed altri potranno "scegliere" di andare a lavorare a dodici anni - previo parcheggio in appositi vivai, nell' attesa di raggiungere l'età lavorativa; ma presto, come in tutti i Circhi che si rispettino, si emanerà una legge che abbasserà di molto anche questa (in modo che si potrà "scegliere" direttamente il modello "Oliver Twist" più pratico ed economico). Una scuola in cui le famiglie italiane potranno "scegliere" di lasciare i bambini alla mensa (a pagamento, naturalmente, e senza le proprie insegnanti) oppure "scegliere" di fargli mangiare in classe un panino portato da casa, magari con bambini (sconosciuti) di altri corsi, ma che hanno condiviso l'ottima "scelta". E ancora, ("Venghino siori venghino& !") si potrà "scegliere" anche l'orario scolastico (il "modello 27 + 3 + 10" del decreto): nel quale gli alunni due volte a settimana potranno uscire alle tre, mentre altre due volte alle 13, 30, magari un giorno "già mangiati" mentre il giorno dopo no, e così via in una simpaticissima giostra, semplice per i genitori e rassicurante per i bambini. Una scuola in cui un "tutor" (magari precario o fuori sede) seguirà (da solo) i singoli bambini stilando note, giudizi, meriti e demeriti e che alla fine del percorso (la chiamavamo "infanzia"&) consegnerà il "portafoglio" del singolo soggetto al genitore che, a seconda di cosa ci troverà dentro, "sceglierà" se far fare al suo tredicenne "i licei" - e farne così un cittadino di serie A magari un bel "libero professionista" - o fargli fare gli "Istituti di formazione professionale" (a statuto regionale e quindi non validi sul territorio nazionale) e farlo diventare così un cittadino di serie B un brutto "lavoratore salariato". Ma in questo progetto di Scuola, così proiettata nel futuro e nell'Europa Unita, anche gli insegnanti potranno "scegliere" un sacco di cose: "scegliere" di farsi fare un contratto a termine (Co.co.co), "scegliere" di evadere negli istituti privati, "scegliere" di cambiare Paese (ma non si diceva "emigrare"?) o rimanersene direttamente a casa (c'era una parola& ah, sì: "disoccupazione"). Un progetto di legge talmente "libero" e "moderno" che anche una parte della maggioranza sta cercando di "scegliere", "liberamente", se continuare ad abbassare la testa sotto le randellate del burattinaio o far valere quello che dal 1946 ad oggi tutti i governi dello Stato Italiano (anche quelli del trentennio democristiano e del decennio pentapartitico) avevano cercato di garantire: il diritto allo studio come diritto primario e irrinunciabile per la costruzione della democrazia.
Ma siamo abituati a tutto qui a Berlusconia, anche al fatto che la Giustizia sia soltanto un valore aggiunto di cui si potrà presto "scegliere" (c'è già chi può, perciò fidatevi) di fare completamente a meno.
Ps. Ah, dimenticavo. Ho portato i miei tre figli ("di cui una piccola di appena 4, 5 anni!!!") a vedere la mostra dei Metafisici: cribbio, li avrò strumentalizzati troppo?!


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