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Unità: La scelta di Gavoi:fanno lezione le classi tagliate

Le campane suonano a morto, i manifesti a lutto vengono affissi in tutto il centro abitato: è la risposta di Gavoi paese di 3000 anime arroccato sulla montagna, a cui la riforma Gelmini taglia la IV ginnasio e la I geometri

19/09/2010
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l'Unità

Maria Giovanna Fossati

Le campane suonano a morto, i manifesti a lutto vengono affissi in tutto il centro abitato: è la risposta di Gavoi paese di 3000 anime arroccato sulla montagna, a cui la riforma Gelmini taglia la IV ginnasio e la I geometri dell’istituto superiore Carmelo Floris, nonostante il numero minimo di alunni per giustificare l’avvio delle classi sia stato raggiunto. Oltre ai due corsi, l’istituto comprende anche il Tecnico Commerciale Igea e serve altri 4 paesi della Barbagia-Mandrolisai, centri di montagna dove la viabilità è scarsa e lo spopolamento incalzante da decenni. Le zone interne del Nuorese che tanto avevano lottato per la sopravvivenza, ora daranno battaglia. «Mi sembra di tornare indietro di 30 anni - dice Marica Cottu, medico a Ollolai e madre di due gemelle iscritte alla IV ginnasio -, quando abbiamo rivendicato a gran voce il diritto a un istituto superiore. In questo territorio se si mandano via i giovani e si perdono gli avamposti culturali si crea il deserto».

LOTTA DURISSIMA Genitori ed alunni non sentono ragioni: la riforma Gelmini da queste parti non avrà vita facile. Si preparano a una lotta durissima, senza esclusioni di colpi. Il primo giorno di scuola alle 10 e 30 inizia la lezione nella “classe che non c’è”: i 19 alunni della IV ginnasio entrano in aula con i professori. Insegnanti, impiegati e bidelli lavoreranno gratis a favore degli alunni delle classi fantasma. A oltranza, finché il diritto allo studio non verrà concesso. La lezione parte anche per i19 alunni della prima geometri: anche la loro classe non esiste, il ministero attraverso gli uffici regionali ha deciso di non concederla. «Ma noi la faremo rinascere - annuncia decisa Marianna, studentessa quattordicenne -. Non andremo all’Igea come il ministro vorrebbe, facendoci accorpare all’altro corso. Vogliamo fare i geometri non i ragionieri ». «Questi sono i volantini, gli striscioni e i cartelloni che stiamo preparando - si inserisce Giulia della IV ginnasio -. Lotteremo per le classi. Ora andiamo ad affiggere i manifesti funebri in aula magna, arriveremo anche ad occupare la scuola».

NECROLOGI «SCOLASTICI» Veri e propri necrologi che recitano così: «La scuola è morta, ne danno il triste annuncio i genitori e gli studenti, privati delle loro classi e il territorio privato del suo futuro». A pochi chilometri, si combatte contro la chiusura del convitto dell’Istituto Agrario di Sorgono, del tecnico commerciale di Aritzo, del tecnico industriale di Tonara, dell’istituto professionale di Desulo. Il 15 settembre è una giornata amara per alunni e genitori della Barbagia-Mandrolisai che sognano un percorso di studi possibilmente non troppo accidentato: senza viaggi quotidiani su strade disagiate e senza spese aggiuntive di viaggio, un balzello occulto della riforma Gelmini, ovviamente a carico delle famiglie. Gavoi la “capitale” di questo compendio di 11mila anime impugna l’arma della cultura e la rivendica a gran voce: siamo nel paese dell’Isola delle storie, il festival letterario dove ogni anno sfilano i migliori autori nazionali e internazionali e dove Marcello Fois è uno dei promotori: «All’interno dell’isola, si sta assistendo a casi di multiforme spopolamento, a una forma di deportazione dolce come la chiusura degli istituti scolastici non ritenuti convenienti dal punto di vista economico. Comese l’economia di questi territori fosse misurabile negli stessi termini dell’economia nazionale o campidanese. Una cecità che fa tristezza e rabbia», così scrive lo scrittore sardo dalle pagine della Nuova Sardegna. Nella serata di mercoledì, dopo una manifestazione che si è tenuta a Nuoro arrivano voci ufficiose dall’Ufficio scolastico regionale: le classi della Barbagia-Mandrolisai saranno avviate tutte. Manca l’ufficialità,magli studenti esultano e brindano sui loro risultati.


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