Unità:La protesta dei supplenti: siamo senza stipendio da mesi, il ministero non paga

Supplenza temporanea stipendio intermittente, in questo caso che non arriva anche da sei o sette mesi. Le vittime sono centinaia di insegnanti precari che durante l'anno scolastico 2005-2006 hanno prestato servizio come supplenti temporanei, nelle scuole pubbliche di ogni grado del Lazio. Un esercito che ogni anno annovera circa 15mila professori e maestri, che spesso risiedono in altre regioni d'Italia ma che chiedono di essere supplenti a Roma o province limitrofe perché il Lazio è una regione con un gran numero di alunni: ben il 10 % della popolazione scolastica italiana. A pagare i supplenti sono gli istituti scolastici presso i quali lavorano. Scuole che troppo spesso hanno le casse vuote e che in qualche caso, loro malgrado, hanno pagato per l'ultima volta le supplenze a marzo- aprile 2006. Ieri la Flc Cgil Roma e Lazio ha scritto al Ministero della pubblica istruzione e all'Ufficio scolastico regionale del Lazio denunciando le condizioni di estremo disagio in cui si trovano insegnanti precari spesso fuori sede, e minacciando di prendere le vie legali. «Problemi e ritardi nei pagamenti delle supplenze non sono una novità - spiega Luciano Lijoi della Flc Cgil Roma e Lazio - Prima, però, i dirigenti scolastici riuscivano a tamponare la situazione attingendo alle 'risorse per il funzionamento della scuola' - magari si rimaneva senza carta ma gli insegnanti venivano pagati. Quest'anno molti dirigenti non hanno potuto ricorrere a questo escamotage perché la finanziaria 2005 ha tagliato del 70-75 % questo fondo». Della situazione è perfettamente al corrente l'Ufficio scolastico regionale che esaudisce le richieste finché ha denaro in cassa dopodiché passa la palla al Ministero, a cui, per i supplenti, nelle ultime settimane ha richiesto fondi per migliaia di euro.
Gioia Salvatori