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Unità-La Moratti si "boccia"in matematica

La Moratti si "boccia"in matematica d.c.p. ROMA "Non conoscevo questo". Letizia Moratti s'incarta, quando qualcuno le chiede un commento sui 300 presidi precari che stanno manifestando sott...

13/10/2004
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l'Unità

La Moratti si "boccia"in matematica

d.c.p.

ROMA "Non conoscevo questo". Letizia Moratti s'incarta, quando qualcuno le chiede un commento sui 300 presidi precari che stanno manifestando sotto il ministero. Vengono da tutta Italia e dicono di essere "arrabbiatissimi": "È molto grave che il ministro non sappia cosa stiamo facendo qui - s'indigna Rosario Zappalà, di Giarre, presidente dell'Associazione nazionale presidi incaricati - anche perchè stamattina abbiamo parlato con un suo funzionario, il direttore Cosentino". I 300 presidi "scartati d'Italia" hanno superato un regolare concorso, sono spesso impegnati in scuole a rischio, ma costituiscono ancora una fascia di precariato. Chiedono l'immissione in ruolo, e sono il simbolo di quella parte di scuola che la relazione che la Moratti sta tenendo dentro il ministero non contempla.
Il ministro ha presentato i risultati del "P.P.3", il terzo progetto-pilota per la valutazione degli apprendimenti degli studenti, che ha coinvolto su base volontaria oltre 9.000 scuole. Ne è emerso che alle scuole superiori, mentre migliorano i risultati conseguiti dagli studenti in italiano e scienze, la matematica resta una bestia nera. L'indagine conferma anche una forte differenza (di oltre 20 punti) nei livelli di apprendimento tra licei e istituti professionali, che ha spinto il ministro a dichiarare "urgente il varo dello spezzone di riforma che riguarda il secondo ciclo di istruzione". Mentre la Moratti si è detta molto soddisfatta del diffondersi della "cultura della valutazione", Albertina Soliani della Margherita ha dichiarato che la riforma "non ha fatto altro che accentuare il gap fra la preparazione dei ragazzi dei licei e quelli degli istituti professionali". Maria Chiara Acciarini dei Ds chiede invece alla Moratti "di essere più precisa nelle sue valutazioni e di non lanciare solo spot che possano giustificare lo smembramento della scuola italiana, che verrà purtroppo portato a termine proprio con l'annunciato decreto sulle superiori".


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