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Unità-La Moratti inventa la devolution dei prof

Il ministro presenta alle parti sociali il decreto. Poi "aggiusta" i diplomifici delle scuole private: minimo 8 studenti per classe La Moratti inventa la devolution dei prof Niente più punt...

22/07/2004
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l'Unità

Il ministro presenta alle parti sociali il decreto. Poi "aggiusta" i diplomifici delle scuole private: minimo 8 studenti per classe

La Moratti inventa la devolution dei prof

Niente più punteggi e graduatorie, insegnanti chiamati "a scelta" dalle scuole. I sindacati: violata la Costituzione

Chiara Martelli

ROMA Un blitz d'estate manda in vacanza punteggi e graduatorie. La Moratti inventa la devolution della scuola e ridisegna i criteri di accesso alla carriera docente con un decreto presentato ieri in bozza ai sindacati. Che rispondono immediatamente: "Si prefigura un sistema di reclutamento ingiusto, illegittimo e impraticabile - commenta il segretario della Uil scuola Massimo Di Menna - ma con una sua logica: un'anticipazione della devolution". Il testo infatti prevede la soppressione delle graduatorie permanenti a favore dell'istituzione di un albo professionale regionale che, distinto per classi di concorso, permette a ogni singola scuola di attingere direttamente alla lista degli idonei per la selezionare il prof da mettere sotto contratto di formazione-lavoro. Un passaggio obbligatorio di durata biennale al termine del quale l'aspirante docente, dopo aver superato una prova, potrà essere assunto a tempo indeterminato. Con un vincolo. La permanenza di almeno tre anni nella sede d'origine.
Pasticci e clienti "In modo pasticciato - continua Di Menna - si attua un passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni con il rischio di creare ventuno diversi sistemi di assunzione mai si voglia di tipo clientelare". Le hanno definite prove tecniche. Che iniziano sottobanco dalla scuola. Prove, per l'appunto, in quanto manca una legge sulla devolution. "Il ministro, con la sua furia iconoclasta di smantellamento di tutto ciò che è precostituito, - afferma la diessina Maria Chiara Acciarini - aggiunge solo confusione alla confusione. I criteri di nomina del personale docente devono essere omogenei su tutto il territorio nazionale, mentre secondo quanto previsto dalla bozza di decreto gli insegnanti sarebbero "scelti" personalmente dai dirigenti scolastici. Per di più non è neppure chiaro per quale tipo di scuola si voglia preparare questi insegnanti".
Precariato assicurato Ma le novità versione Moratti non si fermano qua. Mentre si procede alla messa in esaurimento dell'esercito che rigonfia le fila del precariato attuale, si annunciano sette anni (compresi due di praticantato) di "addestramento" per passar poi direttamente dall'ateneo in classe. Infatti, il nuovo percorso di formazione che sostituirà l'attuale Siss prevede corsi universitari di specializzazione a numero chiuso. Un numero prestabilito dal ministero attraverso una programmazione triennale concordata con le regioni affinchè l'accesso all'insegnamento sia proporzionale alla reale necessità delle cattedre vacanti. "Se il progetto del ministro andrà avanti - incalza Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil - tutto sarà più precario: docenti, diritti degli studenti, futuro della scuola pubblica e libertà d'insegnamento. D'ora in poi ci saranno solo assunzioni a termine. Senza certezze e per chiamata diretta. Un cambio di regole che viola la Costituzione. Ma il testo presentato è pienamente coerente con le linee di Forza Italia che già nella precedente legislatura propose un disegno di legge per l'assunzione diretta dei docenti. Criterio ribadito all'unisono anche nel 2000 da Ruini, Moratti e Romiti al convegno di Liberal".
Di guerra in guerra Anche le opposizioni sono sul piede di guerra. "In questo modo nessuno potrà ambire a una cattedra prima dei 30 anni. Un enormità". Ma anche la maggioranza frena gli entusiasmi. Giuseppe Valditara, An, ha infatti chiesto al vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini e alla stessa Moratti, di frenare la corsa del testo verso Palazzo Chigi poiché "alcuni passaggi necessitano un'ulteriore riflessione".
Intanto nella bagarre generale la Moratti dichiara guerra ai diplomifici. Revocando il riconoscimento di parità alle scuole coinvolte nell'inchiesta giudiziaria che lo scorso maggio hanno portato all'arresto di 23 persone. E detta nuove regole per entrare a far parte dell'albo delle private. Ogni classe dovrà avere un minimo di otto studenti ai quali è richiesta una frequenza minima obbligatoria. Per di più le scuole potranno accogliere un "gruzzolo" di iscrizioni tante quante il numero di studenti che completino le classi esistenti.


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