Unità-La manovra-truffa delude proprio tutti
La manovra-truffa delude proprio tutti I giovani industriali bocciano il governo: ha abolito il Sud. Bassolino: scelte gravissime Bianca Di Giovanni DALL'INVIATA CAPRI (Napoli) Pa...
La manovra-truffa delude proprio tutti
I giovani industriali bocciano il governo: ha abolito il Sud. Bassolino: scelte gravissime
Bianca Di Giovanni
DALL'INVIATA CAPRI (Napoli) Parte da Capri il primo affondo di Confindustria alla Finanziaria di Siniscalco. Nel giorno d'apertura della kermesse dei giovani imprenditori la presidente Anna Maria Artoni non risparmia bordate pesantissime. "E' una Finanziaria vuota" arriva a dire davanti ad una platea affollata, mentre fuori dalla sala dell'Hotel Quisisana la legge di Bilancio già è finita sotto i fuochi incrociati degli alleati di maggioranza. Arriva Enrico La Loggia e semina discordia con il Carroccio. "Non ho memoria di dissensi tra i ministri durante il Consiglio per l'approvazione della Finanziaria - dichiara, smentendo la tesi di Roberto Maroni su un'astensione della Lega sulla revisione degli studi di settore - ma potrei anche essermi distratto". Come dire: i leghisti hanno parlato a babbo morto, quando hanno annusato la rivolta dei commercianti. Arriva Maroni e dichiara il contrario: "La Finanziaria è stata votata con la riserva sugli studi di settore dei ministri della Lega messa a verbale. Tanto più che la delega su questo tema è del sottosegretario Molgora, che è leghista e che mi ha detto che non ne sapeva niente". Chissà qual è la verità. Nel frattempo l'opposizione non concede sconti. "Siniscalco deve raccontare la verità al Paese - dichiara Piero Fassino - Non c'è una lira per il sud e le grandi opere". Oggi sul podio di Capri salirà Luca Corsero di Montezemolo, che a questo punto dovrà fare i conti con la sua formula del gioco di squadra.
Sulla Finanziaria il testo c'è, ma l'accordo manca. E in Parlamento le tensioni arriveranno alle stelle. Quale parlamentare andrà a raccontare ai suoi elettori che da ora in poi dovranno pagarsi la polizza anti-xatastrofe sulla casa? Le misure indicate sono insostenibili: per questo alla fine, che Siniscalco voglia o non voglia, si arriverà alla solita conclusione condonistica. Tanto più che di quei 24 miliardi il Tesoro ha estremo bisogno. I numeri della relazione alla Finanziaria rivelano, infatti, un peggioramento dell'avanzo primario, rivisto in calo al 2,3% rispetto al 2,6 indicato nel Dpef. Il saldo netto da finanziare è indicato in 50 miliardi di euro.
Numeri a parte, ai giovani imprenditori non piacciono le (non) scelte del provvedimento. Ed anche le ipotesi sul collegato futuro. Bocciata in pieno la riforma fiscale. "Dobbiamo concentrare tutte le risorse disponibili nella riduzione dell'Irap e del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro - dichiara la presidente - Misure come il taglio dell'Irpef sono meno utili al rilancio della nostra economia". Ma la bocciatura è ad ampio raggio. "Se le risorse pubbliche sono scarse, dobbiamo liberare le energie private - dichiara Artoni - Nella Finanziaria non c'è traccia di liberalizzazioni, di interventi a favore della concorrenza".
Ma la ferita più profonda inferta al Paese è ll'abbandono del Sud. "Il Mezzogiorno è stato abolito - affonda Artoni - Scomparso dai dibattiti Tv, scomparso dalle agende politiche". In prima fila c'è il presidente della Campania Antonio Bassolino che usa parole di fuoco. "Questa Finanziaria avrà un impatto pesantissimo su tutto il Mezzogiorno - dichiara - Per il Sud c'è un miliardo in meno rispetto al minimo indispensabile per andare avanti. Rivolgo un appello a tutte le forze politiche perché in Parlamento il testo sia modificato radicalmente. Altrimenti saranno guai". Il governatore campano avverte anche il governo che non si può chiedere unità sulla liberazione delle due donne italiane ostaggio, e poi non cercare un'unità sulla politica fiscale. "Oggi si governa insieme, chi a Roma, altri nelle Regioni, altri ancora nei Comuni - spiega - La questione fiscale non si può scaricare sulle spalle degli altri". Tutti preoccupati, Bombassei, Pezzotta, Angeletti. A questo punto suonano surreali le parole di Maurizio Gasparri: "E' la migliore finanziaria, che dà più risorse al Sud".
Sul fronte delle riforme, per i giovani imprenditori "federalismo, immigrazione e welfare sono ambiti strategici per il mondo dell'impresa - spiega Artoni - Ma le riforme realizzate non hanno né intercettato il consenso e le aspettative dell'opinione pubblica, né prodotto innovazione risolutive nel Paese". Mentre il doppio pasticcio del federalismo all'italiana "ci espone a grandi rischi". Da un'indagine dei giovani imprenditori sulla popolarità delle riforme finora attuate, è la Bassanini sulla semplificazione burocratica a battere tutte le altre.