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Unità-La Legge dell'Orrore

La Legge dell'Orrore di Nicola Tranfaglia L'offensiva degli eredi del fascismo italiano, a sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale e nell'imminenza del 25 aprile del 2005 che ric...

17/02/2005
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l'Unità

La Legge dell'Orrore
di Nicola Tranfaglia

L'offensiva degli eredi del fascismo italiano, a sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale e nell'imminenza del 25 aprile del 2005 che ricorda la ricorrenza della vittoria dei partigiani e della liberazione delle grandi città del Nord prima delle truppe alleate, raggiunge un primo, importante obbiettivo per distruggere le basi della Repubblica e della Costituzione vigente.
Questo è il significato, ignorato fino ad oggi da tutti i canali televisivi e dalla cosiddetta stampa indipendente, del disegno di legge numero 2224 presentato dai parlamentari di Alleanza Nazionale.
Un disegno di legge che in due soli articoli rovescia il senso della resistenza e della contrapposizione storica tra i giovani che scelsero di lottare contro i tedeschi occupanti e i fascisti della repubblica sociale italiana e quelli che all'opposto decisero di arruolarsi nelle file delle truppe di Salò che combatterono per venti mesi contro i partigiani e gli alleati angloamericani.
La legge che la maggioranza di centro-destra al potere vuole far approvare dalle Camere, utilizzando una sentenza del Tribunale Supremo Militare del 25 aprile 1954, formato in assenza di epurazione, da magistrati militari che erano stati fascisti e lo erano rimasti fino alla fine, decreta che ai soldati e ufficiali che militarono nell'esercito della repubblica sociale italiana, deve essere riconosciuto lo status di militari combattenti equiparati a "quanti combatterono nei diversi paesi in conflitto durante la seconda guerra mondiale".
Ma una simile affermazione é contraddetta nella sostanza dal significato che ebbe sul piano storico la caduta del governo fascista di Mussolini il 25 luglio 1943 e il Capo dello Stato, secondo lo Statuto albertino, cioè il re Vittorio Emanuele III, dopo le dimissioni date da Mussolini, diede al maresciallo Pietro Badoglio l'incarico di formare un nuovo governo.
Sul piano formale, come su quello sostanziale, nasce così il governo legittimo dell'Italia che é spinto dall'armistizio e dalla presenza delle truppe tedesche a lasciare la capitale e a stabilirla a Brindisi nel territorio liberato dagli alleati angloamericani.
Alla luce degli avvenimenti, e indipendentemente dal giudizio negativo che si può dare della fuga del sovrano e di Badoglio da Roma che favorisce oggettivamente l'occupazione della capitale da parte delle truppe naziste, esiste e non può esistere che un solo governo legittimo italiano.
Quello nato a Salò, per opera dei nazisti e del decaduto dittatore italiano, é un governo illegittimo che, in maniera illeggittima, forma un esercito che combatte, sotto il comando nazista, contro i partigiani italiani e le truppe alleate.
Non si può sostenere, come fa il disegno di legge presentato dagli eredi del fascismo, sulla base di quella sentenza del Tribunale Supremo Militare del 1954 e di una circolare del Ministero della Guerra del maggio 1945 che va nella stessa direzione, che tutto deve essere rovesciato e che poiché il governo della repubblica sociale, governo di fatto, dura quasi due anni e arma truppe che hanno proprie insegne e proprie armi e, nello stesso tempo, il governo di Badoglio opera in un territorio occupato dagli alleati, va riconosciuta ai combattenti di Salò la qualifica di militari belligeranti al pari di tutti i combattenti della seconda guerra mondiale.
Non si ricorda in quel disegno di legge che le truppe di Salò più che combattere contro gli alleati vennero usate essenzialmente per rappresaglie contro i partigiani e stragi contro i civili durante i venti mesi di guerra né che il governo di Salò agiva in regime di occupazione, al pari di quello legittimo, e che, a differenza del governo Badoglio era alle strette dipendenze della Wermacht e delle SS.
Si mette sullo stesso piano, in altri termini, la scelta di chi ha lottato e versato il proprio sangue per costruire in Italia una democrazia parlamentare e quella di chi non solo non ha rinnegato gli obbiettivi politici e ideologici della dittatura fascista ma ha ritenuto di poter condividere la visione hitleriana e razzista dell'Ordine nuovo nazista.
Per ora non si parla di pensioni e di riconoscimenti economici per i combattenti della repubblica sociale ma é solo il primo passo. Approvato questo disegno di legge, ce ne sarà un secondo che dovrà stabilire le elargizioni dello Stato nei confronti dei reduci di Salò. Basta aspettare qualche settimana o qualche mese e il secondo disegno di legge completerà il rovesciamento dei valori e della storia che si vuol compiere.
È bastato che si dicesse,qualche anno fa, che molti giovani avevano scelto di combattere con Salò in buona fede, vale a dire credendo che il fascismo, malgrado l'alleanza con Hitler, fosse ancora il governo legittimo dell'Italia, il custode della fede e dell'onore degli italiani malgrado l'immensa disfatta della guerra e tutti quelli caduti in Grecia e in Russia per la colpevole impreparazione militare del regime, perché gli eredi del fascismo si sentissero autorizzati a rivalutare sul piano storico e istituzionale i propri caduti fino a proporre di equipararli a tutti gli effetti ai partigiani antifascisti.
La verità é che questa non é una destra democratica ed europea, capace di riconoscere i gravi errori del passato ma é una destra che non rinuncia all'esperienza fascista persino nella sua versione peggiore colpevole della deportazione e del massacro degli ebrei, degli zingari e degli oppositori politici, sia come complice dei nazisti, sia in proprio con il proprio sistema di campi di concentramento, con le stragi compiute in Jugoslavia e nei paesi balcanici.
Possibile che tanti che a destra si definiscono liberali e democratici, che i grandi quotidiani di questo paese non sentano il bisogno di sollevare un simile problema e cercare di fermare l'approvazione di una legge così chiaramente immorale e storicamente illegittima? È quello che vedremo nei prossimi giorni e settimane.


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