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Unità: La Gelmini non convince Migliaia di studenti in piazza

Non si ferma la protesta degli studenti che sono tornati in piazza in quasi tutte le città italiane. E non sono mancati i momenti di tensione.

07/11/2008
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l'Unità

Non si ferma la protesta degli studenti che venerdì sono tornati in piazza in quasi tutte le città italiane. E non sono mancati i momenti di tensione. A Roma, dove tre cortei hanno paralizzato la città, i manifestanti sono stati caricati dalla polizia nei pressi della stazione Ostiense: gli agenti in assetto antisommossa volevano “alleggerire” il corteo, che tentava di entrare dentro la stazione.Gli organizzatori del corteo raccontano che nello scontro un giovane è stato ferito alla testa. Anche una giornalista sarebbe rimasta lievemente contusa negli scontri.

Qualche problema tra polizia e manifestanti anche a Milano, dove gli agenti hanno impedito a un gruppo di manifestanti di deviare il corteo. Gli studenti sono comunque decisi a “occupare” la Galleria Vittorio Emanuele per tenere lezioni all'aperto. All’ombra del Duomo, la protesta della scuola si è unita con quella degli statali che mercoledì sono in sciopero per protestare contro il nuovo contratto voluto da Brunetta. «Siamo oltre 60mila», ha affermato dal palco Vincenzo Moriello, segretario Funzione pubblica della Cgil Lombardia. Moriello ha parlato di un'adesione tra il 50 e il 60%.

Ma la protesta mercoledì è montata ovunque. A Napoli la città è tappezzata da manifesti con scritto «Attenzione, generatore di crisi». A Firenze la giornata di mobilitazione sarà simbolicamente chiusa, alle 21, da una lezione dell'astronauta Umberto Guidoni al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino. Mentre cortei di migliaia di studenti hanno attraversato anche Macerata, Cagliari, Catanzaro.

Intanto, continua anche l’opposizione in Parlamento alle norme volute dalla Gelmini. Le linee guida sulla riforma degli atenei, approvate giovedì dal Consiglio dei ministri, svelano le reali intenzioni del governo. Per coprire parte degli interventi del decreto Università, l’esecutivo ha intenzione di utilizzare 200 milioni del Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate. «Sarebbe paradossale – sostiene Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera – che le risorse per le aree sottoutilizzate andassero a finanziare interventi nelle università dei grandi centri sviluppati del paese. Se così fosse, in un modo o nell'altro, sarebbero proprio gli atenei meridionali a risultarne penalizzati».


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