Unità: La Fondazione Agnelli e i precari prof
Via le graduatorie, tutti ripartano da zero
Abolire le graduatorie e istituire invece un albo professionale degli insegnanti, che metta sullo stesso piano il «vecchio» precario (240mila le persone nelle liste d’attesa da almeno 10 anni che perderebbero così tutti i punteggi acquisiti), con l’aspirante prof appena abilitato. Dare alle scuole la possibilità di scegliere (e quindi assumure) i docenti «offrendo» persino scalini retributivi per materie (soprattutto scientifiche). E nel contempo garantire la carriera dei prof anche con retribuzioni differenziate e premi in busta paga alla squadra del team docente che ha lavorato meglio. Sembra di leggere il Disegno di legge di Valentina Aprea, pdl, in discussione alla Camera (eccezione fatta per la trasformazione in scuole-fondazioni) e invece sono le proposte della Fondazione Giovanni Agnelli. Il Rapporto sulla scuola in Italia 2009 (editore Laterza) verrà presentato oggi a Roma, dal direttore Andrea Gavosto. Saranno presenti John Elkann, il vicepresidente della Fondazione, Giuseppe De Rita e il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Proposte che sicuramente faranno polemica.
Più della metà degli insegnanti di ruolo ha oltre 50 anni e nei prossimi 10 anni almeno in 300mila andranno in pensione. 8mila le graduatorie provinciali, 1.500 in via di esaurimento. «Il meccanismo di reclutamento con le graduatorie è inadeguato - sostiene la Fondazione Fiat -: privilegia l’anzianità di servizio e una rincorsa a titoli per accrescere il punteggio; non garantisce che il docente insegni nella scuola che desideri».