Unità-La Finanziaria è un terreno minato
La Finanziaria è un terreno minato Tetto del 2%, stangata sulla casa e tasse: maggioranza divisa. Il deficit fuori controllo Bianca Di Giovanni ROMA Mentre la Finanziaria si trasform...
La Finanziaria è un terreno minato
Tetto del 2%, stangata sulla casa e tasse: maggioranza divisa. Il deficit fuori controllo
Bianca Di Giovanni
ROMA Mentre la Finanziaria si trasforma in un vero campo minato in Parlamento, su cui la maggioranza potrebbe saltare in aria ad ogni passo (tanto che si rincorrono riunioni a porte chiuse ma è impossibile un vertice unitario), spetta all'Istat certificare per l'ennesima volta la voragine provocata dalla finanza "allegra" (per i ricchi) di Giulio Tremonti. Conti fuori controllo. Nei primi sei mesi dell'anno il deficit viaggiava a quota 3,5% del Pil, con un "picco" al 6,1% nel primo trimestre. E non solo: a giugno l'andamento era in netto peggioramento rispetto allo stesso mese dell'anno prima, quando il disavanzo era fermo all'1,7%. Più che una falla, un cratere, testimoniato dal peggioramento del saldo primario. Il "buco" discende (quasi) tutto dal gigantesco incasso assicurato dai condoni fiscali, contabilizzato tutto per competenza nell'anno 2003: quasi 20 miliardi di euro (19,3 miliardi) che quest'anno mancano all'appello. Domenico Siniscalco getta acqua sul fuoco. "Tutto procede secondo le aspettative - dichiara - i conti sono in miglioramento, la situazione è sotto controllo". Tanto più che la "fotografia" dell'Istat non include la manovra correttiva per 7,5 miliardi (per l'appunto mezzo punto di Pil) varata a luglio. Il fattoè che quella manovra è "attiva" solo per 5,5 miliardi (non tutti verificabili), parola di Corte dei Conti: i due miliardi mancanti dovranno scaturire dal taglia-spese da varare a fine anno su un bilancio già "prosciugato". Difficile a questo punto tenere sotto controllo le uscite.i qui il grido d'allarme dell'opposizione. "I dati confermano che la ricreazione è finita - dichiara Mauro Agostini (ds) - e che i guasti del duo Siniscalco-Tremonti sono profondi".
Maggioranza fuori controllo. Con le casse a secco diventa difficile richiamare all'ordine i parlamentari. Davanti ad una Finanziaria che impone nuovi balzelli ai cittadini e tagli alla spesa pubblica (checché ne dica il premier) il centro-destra rischia la disfatta. Così tutti invocano quella "seconda parte" promessa da Siniscalco: il provvedimento sullo sviluppo che molti vorrebbero "inglobare" in un emendamento. Lo sviluppo per il Polo vuol dire (solo?) meno Irpef a fronte di una maggiore imposizione praticamente su tutto: casa, con la polizza anticalamità e le rendite catastali aumentate, welfare (meno servizi comunali), scuola (meno insegnanti). L'Udc, riunito ieri, rilancia il fisco per la famiglia e chiede un tavolo tecnico a Siniscalco (che naturalmente accetta: fin quando si tratta di tavoli) per discutere dell'intero impianto. Niente soldi per lo sviluppo. Il fatto è che la copertura dei tagli fiscali non si trova. L'unica voce che sembra ancora "libera" è quella degli incentivi alle imprese da trasformare in mutui. Ma Luca Cordero di Montezemolo ha posto una condizione: un euro in meno di incentivi, altrettanto in meno di Irap (non di Irpef). Il governo continua a sostenere che non ci sarà taglio, ma solo una trasformazione in mutui. peccato che proprio questo nuovo status per i bilanci delle imprese significa nuove perdite, non più entrate. Dall'audizione di Montezemolo prevista per oggi si conosceranno meglio gli umori dell'associazione degli industriali. Dopo di lui spetterà ad Antonio Fazio dare un giudizio anche sullo stato dei conti. ieri l'Abi ha chiesto con forza una nuova legge fallimentare ed ha attaccato sull'ipotesi di un innalzamento dell'Irap da parte delle Regioni.
Giustizia più cara. Nel frattempo si fanno i conti sul testo elaborato da Siniscalco. Tra i nuovi balzelli, anche l'aumento del contributo unificato (una sorta di bollo) da versare per avviare le cause civili. "Qui si tratta della giustizia del quotidiano - dichiara Francesco Bonito (ds) - quella che riguarda la tutela dei semplici cittadini". Si introduce il "bollo" di 30 euro anche per le cause fino a 1.100 euro (che finora erano "gratuite"), come ad esempio tutti i contenziosi sulle locazioni. Aumentano anche tutti gli altri "scaglioni", con una lievitazione dei costi per le famiglie di circa il 20% (in Italia si avviano ogni anno un milione e mezzo di cause civili). Emblematica la giustificazione agli aumenti fornita dal ministro Roberto Castelli. "Sono stato io a chiedere gli aumenti - ha dichiarato in commissione - per disincentivare la domanda di giustizia". Come dire: tutelare i prorpi diritti è un privilegio.
Sugli atomobilisti stangata da 50 milioni di euro. Dopo il salasso sul bollo auto della manovra correttiva , che ha fruttato 30 milioni di euro, oggi il governo ci riprova con aumenti fino all'80% di ben 17 tariffe. Costerà di più fare l'esame di guida, chiedere il duplicato della patente, ottenere un certificato. Il tutto sia per gli automobilisti (che pagheranno 50 milioni in più) che per i naviganti. "Ma il gettito non andrà alla motorizzazione civile - osserva Eugenio Duca - che sta letteralmente raschiando il barile: mancano i cartoncini di plastica per duplicare le patenti, manca la carta, manca il gasolio per le auto".
Le norme sul 2% saranno riscritte Stando ad indiscrezioni, filtrate da un incontro tra Siniscalco e i responsabili economici di FI, il ministro sarebbe pronto a riscrivere l'articolo 3 della Finanziaria (come chiedeva l'opposizione a Pier Ferdinando casini9, fornendo il dettaglio delle leggi modificate dal "tetto" del 2%. "Il tetto resta - dichiara il relatore Guido Crosetto - È il cardine della manovra".