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Unità-La Corte dei Conti sbugiarda Siniscalco

La Corte dei Conti sbugiarda Siniscalco di Bianca Di Giovanni Quel "tetto" del 2% potrebbe avere effetti depressivi sull'economia. Inoltre quasi il 60% dei risparmi è scaricato sulle spalle degl...

09/10/2004
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l'Unità

La Corte dei Conti sbugiarda Siniscalco
di Bianca Di Giovanni

Quel "tetto" del 2% potrebbe avere effetti depressivi sull'economia. Inoltre quasi il 60% dei risparmi è scaricato sulle spalle degli enti locali, ed è la sanità a risultare assolutamente penalizzata: con un taglio di 4 miliardi sarà una sfida difficilissima per le Regioni mantenere un servizio che in realtà dovrebbe essere in espansione, visto l'invecchiamento della popolazione. Quanto ai pedaggi stradali, potrebbero diventare presto a carico degli utenti: l'esborso dello Stato è solo una "premessa". Bastano due o tre battute al presidente della Corte dei Conti Francesco Staderini per scardinare le finte certezze seminate da Domenico Siniscalco. Dopo la Corte, sparano ad alzo zero anche i Comuni (Walter Veltroni: "Non si escludono posizioni radicali, decideremo lunedì") e i sindacati (Guglielmo Epifani: "Se il governo non vuole rompere con tutto il Paese la cambi"). Ma nella stanza della Commissione Bilancio si leva anche il grido d'allarme dei rettori universitari. "Gli atenei non sono più in grado di sopravvivere - dichiara il presidente Piero Tosi - Servono 600 milioni per agganciarci all'Europa".

Insomma, i malumori esplodono a ripetizione, e si riflettono negli equilibri interni alla maggioranza. Resta alta la tensione Lega-An, soprattutto considerando che le risorse per il "collegato" sullo sviluppo sono tutt'altro che sicure. Intanto il relatore della Finanziaria, Guido Crosetto, chiede che tutte le misure per il rilancio dell'economia vengano inserite nella legge di bilancio, rinunciando ad un provvedimento ad hoc. Ma sullo sviluppo si cantano musiche diverse. Gianni Alemanno chiede la priorità per il sud, mentre dal Carroccio sparano a zero sulla vendita delle strade. Le camicie verdi e i colonnelli di An marciano divisi su tutto: il rinnovo dei contratti pubblici, pedaggi stradali, finanziamenti al Mezzogiorno, incentivi alle imprese. Per tentare di placare gli animi il centro-destra terrà un vertice su finanziaria e riforme martedì prossimo. Intanto ci pensa il premier a lanciare nuovi messaggi rassicuranti. "Il governo sta lavorando sul provvedimento allo sviluppo - dichiara - Martedì si chiarirà tutto". Liti tra An e Lega? Per Silvio Berlusconi, che riconferma la sua fiducia a Siniscalco, non esistono.

Ma è l'audizione di Staderini che si trasforma in un vero j'accuse, nonostante il tono distaccato del tecnico. Si parte da un'incognita gigantesca: la chiusura del 2004. E si va verso un altro "buco nero": il tetto del 2%. Tutto appare assai improbabile, meno che la revisione degli studi di settore, sempre che resti agganciata automaticamente all'Istat. Il gettito di quest'anno è pieno di "buchi": tutte le una tantum sono da sostituire e sarà difficile reperire i tre miliardi attesi dal condono edilizio. Sulle cartolarizzazioni degli immobili, poi, è stata aperta un'indagine per valutare gli effettivi vantaggi ed i costi delle operazioni. Passando poi alla Finanziaria 2005, non solo fa male al Paese (taglia dove dovrebbe aumentare e viceversa), ma non "regge" neanche dal punto di vista legislativo. "Non sembra coerente con il modello di razionalizzazione del bilancio della riforma del '97", spiega Staderini. E non solo. Quel "tetto", tanto propagandato come strumento di risanamento del bilancio corrente, non avrà effetti permanenti ma solo congiunturali. "Quelle spese prima o poi si faranno - spiega il presidente - quel limite non serve a rendere più efficiente la pubblica amministrazione". Su quel limite ci sono talmente tanti dubbi, che l'opposizione ha scritto di nuovo a Pier Ferdinando Casini, definendo "insufficienti" i chiarimenti finora forniti dal Tesoro. "Dall'analisi della Corte abbiamo una conferma: il 2% è un vero imbroglio - commenta Vincenzo Visco- Anche la magistratura contabile parla di punto critico, ma poi mette sotto accusa tutte le misure, a cominciare da quella della vendita delle strade per la quale la spesa sarebbe maggiore degli incassi". Il Parlamento e gli italiani, conclude l'ex ministro, "devono sapere cosa si sta proponendo al di là della propaganda: sono tasse su tasse".
Non meno teneri della Corte dei Conti sono stati Comuni e sindacati. Veltroni annuncia che i romani dovranno forse rinunciare a una linea della metro o a nuovi asili nido. "Oppure dobbiamo aumentare le tasse - dice - Ma vogliono il massacro sociale?". Epifani, Savino Pezzotta e Adriano Musi (Uil) aspettano il collegato sullo sviluppo, ma non mostrano molto entusiasmo per i provvedimenti che vi si troveranno. Quando arriverà il Paese sarà già morot", commenta Musi. Per la Cgil il "tetto" del 2% rende cieca la Finanziaria che è invece il principale strumento per l' attuazione della politica economica del Paese. La manovra, in generale, "è un obbrobrio" e fa un' operazione "bugiarda" sulle tasse, perché se vuole ridurle al centro per sei miliardi, poi le aumenta in periferia per sette miliardi e mezzo. Certo, precisa Savino Pezzotta, "siamo a favore di una politica di contenimento degli sprechi" ma il tetto del 2%, applicato in modo "più o meno indifferenziato", vuol dire non saper scegliere, cioè rinunciare di fatto alla politica economica.


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