Unità: La consultazione dei lavoratori inizierà a settembre
In settimana la prima valutazione dei direttivi di Cgil, Cisl e Uil. Poi le assemblee nelle fabbriche
In settimana la prima valutazione dei direttivi di Cgil, Cisl e Uil. Poi le assemblee nelle fabbriche
I lavoratori italiani avranno l’occasione per esprimere formalmente la propria valutazione sull’accordo tra governo e sindacati di venerdì scorso. In settembre, alla riapertura dei luoghi di lavoro, i sindacati organizzeranno migliaia di assemblee informative e, alla fine, tutti gli interessati potranno decidere se approvare o bocciare il testo dell’intesa.
In queste giornate convulse di giudizi a caldo è già iniziata, all’interno della galassia lavoratori-sindacati, una sorta di campagna a sostengo o contro l’accordo sulle pensioni, ma a partire dalla settimana prossima tutto ciò verrà convogliato in un percorso formale di consultazione dei diretti interessati alla riforma. E non si tratta di una novità, perché dall’accordo del 23 luglio 1993 alla riforma Dini del 1995, e anche in occasione del cosiddetto “patto di Natale” del 1998 con in governo D’alema le confederazioni sindacali hanno seguito questa procedura di verifica nei luoghi di lavoro .
Ora tutto comincerà con le riunioni dei direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil che dovranno fare una più approfondita valutazione di tutto il contenuto dell’accordo, che non si limita al tema pensioni, in attesa che si completi con la definizione delle nuove norme per il mercato del lavoro, cioè con i frutti del tavolo con il governo che ancora deve essere aperto. In quella sede verranno anche definite le modalità procedurali della consultazione tra i lavoratori, che in passato sono state diverse: per esempio. la riforma Dini venne sottoposta al giudizio di un referendum, mentre il patto di Natale venne votato direttamente nelle assemblee. Di sicuro saranno consultati anche i pensionati. «Questo accordo lo presenteremo a testa alta», assicura la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini.
Nel frattempo, saranno gli stessi organismi dirigenti delle tre confederazioni sindacali, a partire da domani sera, a pronunciarsi sul corposo documento partorito nella notte tra giovedì e venerdì e dovranno anche esprimere il primo voto ufficiale sull’accordo, un mandato a chiudere che è anche un’assunzione di responsabilità dei sindacati.