FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3852999
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: La Cgil ferma la controriforma dei contratti

Unità: La Cgil ferma la controriforma dei contratti

Epifani: esaurita la trattativa con Confindustria, tornare al tavolo con la piattaforma sindacale

01/10/2008
Decrease text size Increase text size
l'Unità

di Felicia Masocco/ Roma

INCOMPATIBILITÀ È inutile continuare a trattare sul documento di Confindustria, quel negoziato «ha esaurito il suo significato» per Guglielmo Epifani. La riforma dei contratti si fa se si riparte dalla piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil e si allarga il tavolo agli
altri datori di lavoro, compreso il governo che è controparte per il lavoro pubblico. Il segretario della Cgil strappa e rilancia. Lo fa alla riunione del direttivo, ieri mattina. E in serata incassa il consenso unanime del suo parlamentino. Come dire, per qualcosa che si divide, altro si ricompatta. Nulla di inatteso, anzi. Da giorni Epifani va dicendo che la proposta degli industriali non poteva essere mediata, troppo distante, «inadeguata», «non coerente» anzi «incompatibile» con quella cui le confederazioni avevano lavorato e portato al tavolo. «Le trattative si fanno sulla base delle piattaforme presentate e non delle risposte della controparte», dice.
Nulla di inatteso, ma quella che fino a ieri era solo una verosimile ipotesi è diventata una realtà che oggi produrrà i primi effetti. I sindacati e la Confindustria tornano infatti a incontrarsi e non sarà routine. Non ci sono ancora le condizioni perché Cisl e Uil mettano la firma sotto un accordo separato, perché anche Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti sono in attesa di risposte da parte degli industriali. Ma di sicuro né la Cisl né la Uil seguiranno la Cgil nello strappo. Il primo a reagire è il segretario della Cisl. Epifani «va cercando scuse per non dare senso a un lavoro lungo e unitario fatto», afferma. «Quello che non ha senso è la sua posizione». Angeletti si trincera dietro un «no comment» ma, spiega una nota, per la Uil quello di oggi sarà «un momento di svolta» nella trattativa. L’auspicio è che Confindustria accolga le proposte di modifica avanzate dal sindacato di via Lucullo, in modo tale da «iniziare una nuova fase, con il coinvolgimento di altri soggetti, a partire dal governo».
Tutto si complica. Alle parole della leader degli industriali, Emma Marcegaglia, che invita Epifani a «non fermarsi davanti a veti interni», si aggiungono quelle del vicepresidente Alberto Bombassei: ripete che la loro proposta «non è un diktat», che «qualche modifica» si può apportare. Ma nessun «cambiamento radicale».
Chi vuole potrà esercitarsi nell’evocazione di quanto avvenne quattro anni fa, quando Epifani si alzò del tavolo di viale dell’Astronomia e pose la parole fine a quella «fase» della riforma del modello contrattuale. Un negoziato che era maturato a colpi di incontri separati, con un finale che vide la Cgil messa davanti al fatto compiuto. Dopo quattro anni, questa volta i sindacati erano riusciti a trovare il loro «impianto», con mediazioni, compromessi tra le differenti sensibilità. Sembrava fatta. Ma a un certo punto sul tavolo si è materializzata la proposta di Confindustria che ha sparigliato. Cisl e Uil la considerano una buona base di partenza. La Cgil l’ha bocciata in pieno.
Divide poi la strategia da tenere nei confronti del governo. La Cgil è pronta proseguire la mobilitazione. Per la scuola, il fisco, la pubblica amministrazione, le pensioni, le iniziative possono ancora essere unitarie, spera. «Lavoriamo e continueremo a lavorare tenacemente all’unità sindacale», «se ci muoviamo da soli è perché tentate tutte le strade, consideriamo necessario che ci sia chi si batta per le riforme, a favore dei precari, dei pensionati, delle categorie più deboli». È la risposta indiretta alle accuse di disfattismo e tatticismo che sicuramente pioveranno sul maggiore sindacato. «Non si possono fare insieme le piattaforme e poi dimenticarle o prenderne solo alcuni aspetti», attacca Epifani. Non si parla più, ad esempio, di detrazioni fiscali, si parla solo di detassazione degli straordinari proprio quando il lavoro si perde e le ore di straordinario diminuiscono. E così non va.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL