FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3780143
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-La Camera affonda la controriforma Castelli dei tribunali minorili

Unità-La Camera affonda la controriforma Castelli dei tribunali minorili

11.2003 La Camera affonda la controriforma Castelli dei tribunali minorili di Luana Benini Nel tardo pomeriggio di mercoledì è andata in onda, a sorpresa, la più grave sconfitta del governo d...

06/11/2003
Decrease text size Increase text size
l'Unità

11.2003
La Camera affonda la controriforma Castelli dei tribunali minorili
di Luana Benini

Nel tardo pomeriggio di mercoledì è andata in onda, a sorpresa, la più grave sconfitta del governo dall'inizio della legislatura. 36 deputati della maggioranza hanno votato in aula alla Camera insieme al centrosinistra contro la riforma dei tribunali dei minori voluta dal ministro leghista Castelli. A scrutinio segreto si sono votate le pregiudiziali di costituzionalità presentate dal centro sinistra e dal Prc. La loro approvazione ha comportato la bocciatura dell'intero provvedimento. Salutata dall'applauso liberatorio dell'opposizione che per un anno intero aveva dato battaglia in commissione. 252 voti a favore e 221 contrari per far fare un bagno al governo. Una batosta per Castelli. Una vera e propria esplosione nella maggioranza che al momento del voto registrava il 20% di assenze in An e l'11% nell'Udc.

Il ddl prevedeva l'abolizione del tribunale dei minori e il trasferimento delle loro competenze ai tribunali ordinari con l'istituzione di sezioni specializzate in ogni tribunale. Prevedeva anche l'abolizione dei consulenti esterni, sostituiti da ausiliari permanenti del giudice. Un progetto contestato fermamente anche dai magistrati dei minori, dalla stessa Anm, dagli assistenti sociali. Un provvedimento sbagliato, secondo l'opposizione, che avrebbe distrutto la giustizia minorile abbassando il livello di tutela dei minori e delle loro famiglie. Ma Castelli era voluto andare avanti per forza sfidando tutti e la sua stessa maggioranza. E ha sbattuto la testa. A fargli lo sgambetto e a metterlo in una situazione personale molto delicata dentro il governo (lui che in questi ultimi giorni ha minacciato le dimissioni a ogni pié sospinto, agitandole come arma di ricatto dentro la coalizione di centro destra) sembrano essere state prevalentemente An e Udc.

Ieri Castelli ha attaccato a tutto campo: "È stato un vero e proprio tradimento. Già a mezzogiorno c'era chi lo preparava. Ha vinto il partito della conservazione che alligna nella Cdl, contro quello delle riforme. È un bruttissimo momento. Io non voglio stare a capo di un dicastero che non fa le riforme. E questa maggioranza non è in grado di fare le riforme. La diagnosi è una grave malattia del governo, ma è un elemento di chiarezza: meglio sapere di avere un cancro che ignorarlo". Le sue dimissioni? "Una ipotesi plausibile" ma sono questioni che "non si decidono a caldo". Oggi andrà dunque a Bruxelles (dove fra l'altro la Commissione europea presenterà ai ministri della Giustizia dei 15 la situazione sul recepimento negli ordinamenti del mandato di cattura europeo: un'altra grana per Castelli, considerata la guerra della Lega contro la normativa e il ritardo paradossale dell'Italia nel recepirla). Ma la decisione sulle sue eventuali dimissioni, ha spiegato, sarà presa domani nell'assemblea federale della Lega. Poi il ministro si è rinchiuso nei locali del gruppo della Lega, insieme a Bossi, giunto di gran carriera, e a Roberto Calderoli. Nella riunione del gruppo Bossi ha tuonato contro Casini, responsabile, secondo lui, non solo di aver concedesso il voto segreto, ma anche di una manovra complessiva tesa a spingere la Lega fuori dal governo durante il semestre europeo. "Se scavalliamo il semestre - avrebbe detto Bossi - la loro arma si spunta, perchè si potrebbe andare a elezioni anticipate: cosa che loro temono mentre a noi non fanno paura". Dunque la linea già anticipata da Bossi è quella "di resistere". Come dire, niente dimissioni. Anche se Calderoli ha lasciato in piedi la possibilità. "Certo che la Lega domenica potrebbe decidere una uscita dal governo". Di carne al fuoco ce n'è tanta: l'attuazione della Bossi-Fini, il voto agli immigrati, il mandato di cattura europeo, e adesso la bocciatura del ddl di Castelli.

Assordante il silenzio di Berlusconi che si era appena dichiarato sicuro della compattezza della Cdl e aveva negato vigorosamente la possibilità di un rimpasto: "La squadra di governo non si tocca". Per i forzisti ha parlato Gaetano Pecorella lasciandosi sfuggire: "Certo che era una cosa organizzata". La bocciatura? "Un segno politico allarmante". Dentro An c'è stato chi, come il capogruppo Gianfranco Anedda, ha fatto finta di cadere dalle nuvole, dicendosi "contrariato", "sconcertato". Ma è sintomatico l'atteggiamento di Gianfranco Fini che, senza intervenire nel merito, è tornato a chiedere una verifica a rapida scadenza: "Ho sostenuto e continuo a sostenere, a maggior ragione dopo quanto accaduto alla Camera, la necessità di una verifica politica nell'ambito della maggioranza e di una conseguente ridefinizione del programma e della squadra di governo per la seconda parte della legislatura". Un chiaro avvertimento a Berlusconi. Altrettanto sintomatico il silenzio dell'Udc. Roberto Rotondi è stato l' unico a esprimere solidarietà a Castelli. Grande la consonanza dell'Udc con Fini.

L'opposizione ha gioito. Anche l'Anm ha accolto la notizia dell'affossamento della legge con un lungo applauso. "Un'altra inequivocabile dimostrazione della crisi della maggioranza" ha commentato Piero Fassino. "Uno scontro politico che Berlusconi non riesce più a comporre", secondo Roberto Villetti, Sdi. E Pierluigi Castagnetti, Margherita, ha insistito sulla necessità di dimissioni di Castelli "per dignità". Come l'Udeur e i Verdi. "Si è bloccata una controriforma", ha detto Giuliano Pisapia, Prc. E la responsabile della Consulta Ds, Infanzia e adolescenza, Anna Serafini, che tanto si è battuta per "sbarrare la strada" alla legge organizzando iniziative in tutto il paese: "È una bellissima vittoria di tutti coloro che hanno a cuore la tutela e i diritti dei bambini e degli adolescenti".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL