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Unità-"L'integrazione non è una formula, ma un percorso lungo

Il professor Branca: "L'integrazione non è una formula, ma un percorso lungo" MILANO L'islamista Paolo Branca ha seguito direttamente la vicenda della classe islamica al liceo Agnesi . "Non si t...

13/07/2004
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l'Unità

Il professor Branca: "L'integrazione
non è una formula, ma un percorso lungo"

MILANO L'islamista Paolo Branca ha seguito direttamente la vicenda della classe islamica al liceo Agnesi . "Non si tratta di fare un ghetto - sostiene - ma di uscire da un ghetto ancora peggiore. Capisco che la scelta di una classe islamica crei perplessità, ma in questo caso si tratta di un passaggio da un isolamento totale a un inserimento graduale e protetto. L'integrazione non è una formula, è un percorso lungo, non possiamo ripetere gli errori che si sono fatti in Francia con la proibizione del velo".
Professore, si tratta comunque di una classe separata, che potrebbe costituire un pericoloso precedente.
"Da un punto di vista teorico possono esserci mille buone ragioni per criticare questo esperimento, ma bisogna anche misurarsi pragmaticamente con la realtà. Io ritengo che si tratti di una risposta a un problema specifico e non di un modello da riprodurre. Senza farne una bandiera, lo si deve valutare per l'opportunità che offre, che è quella di avvicinare alla scuola ragazzi che non avrebbero alternative. Sarebbe molto più grave se chiudessimo gli occhi di fronte alla scelta delle famiglie di farli studiare privatamente o peggio ancora, di rimandarli nei paesi d'origine".
Ma la scuola italiana trasmetterà comunque una cultura e dei valori occidentali, dato che i programmi restano invariati.
"Il senso di questa esperienza credo che sia quello di consentire un avvicinamento graduale a ciò che in un primo impatto crea reazioni di rifiuto. Ad esempio è già molto importante che i genitori abbiano accettato classi miste. Non possiamo escludere che tra due anni questi ragazzi siano inseriti nelle altre classi e sicuramente i loro figli non avranno remore a frequentare le nostre scuole. È un progetto che va valutato nel tempo, è un investimento per il futuro".
Gli insegnanti dovrebbero avere una preparazione specifica?
"Certo, una preparazione antropologica, sociale e religiosa, ma anche molta progettualità. Ad esempio questa esperienza potrebbe diventare un laboratorio interessante per lo studio delle materie umanistiche in chiave mediterranea. Ma ci sono anche altri problemi da affrontare, perchè la maggior parte dei ragazzi non parla italiano. Dal punto di vista metodologico non hanno assolutamente un approccio critico. Se vuole mettere in crisi un bambino egiziano gli chieda: "ripeti con parole tue". È impossibile, perchè sono abituati a uno studio mnemonico. Insomma, c'è molto da fare e ci vuole preparazione".
s.r.

l'islamista


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