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Unità-Italia maglia nera: un ragazzo su tre si ferma alla terza media

06.02.2005 Italia maglia nera: un ragazzo su tre si ferma alla terza media di red Un ragazzo su tre si accontenta della licenza media. Il 31,7% dei giovani si ferma alla scuola dell'obbligo rinu...

07/02/2005
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l'Unità

06.02.2005
Italia maglia nera: un ragazzo su tre si ferma alla terza media
di red

Un ragazzo su tre si accontenta della licenza media. Il 31,7% dei giovani si ferma alla scuola dell'obbligo rinunciando a proseguire gli studi. Il primato della scolarizzazione ai minimi livelli spetta al meridione. Lo afferma un'anticipazione di TuttoscuolaNews, che ha elaborato dati dell'Istat sul censimento 2001.

Secondo l'indagine, il Sud ha perso anche il record per numero di laureati. Considerando i giovani con età compresa fra i 20 e 29 anni (7,7 milioni), ben un terzo si è fermato alla scuola dell' obbligo. Si tratta del 38,9% degli under 30 in Sardegna, del 36,3% in Puglia, del 35,1% in Sicilia, del 34,6% in Campania. Sotto la media nazionale però ci sono anche i giovani valdostani, gli altoatesini e i lombardi. Gli umbri, i laziali e gli abruzzesi sono in una condizione migliore, compresa fra il 22,8% e il 25,9%.

La provincia dove ci si ferma prima a scuola è Oristano (41%); segue Nuoro (40,8%) e Bolzano (39,6%). Le aree di eccellenza invece si trovano a L'Aquila, segue Terni, Perugia, Roma, dove questa categoria di studenti si limita al 22-24%. Rispetto alla formazione universitaria, il record di laureati non si trova più al centro sud ma al nord. Considerando la fascia di età con oltre 30 anni, quasi 8 italiani su 100 (7,9%) possiedono una laurea. La maggiore incidenza è nelle regioni centrali e meridionali: l'11,5% nel Lazio (Roma il 13,4%), l'8,5% in Calabria, l'8,4% in Campania, il 7,9% in Sicilia.

L'unica regione a rompere il primato è la Liguria con l'8,4% di laureati. Rispetto a questi dati, se si considerano invece i laureati con meno di 30 anni, la tendenza è del tutto capovolta: in testa con la più alta percentuale di laureati ci sono ora i liguri, gli emiliani, i lombardi; mentre i calabresi, i campani e i siciliani sono precipitati agli ultimi posti.

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