Unità it: Università, firmato il nuovo contratto: 98 euro di aumento medio
Dopo ben 31 mesi dalla sua scadenza
Firmato il rinnovo del contratto nazionale dell'Università: è quanto rende noto Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil. L'incremento salariale medio previsto è pari a 98,69 euro medi mensili, in linea con gli altri contratti pubblici sottoscritti fino ad ora.
«Da oggi oltre 54.000 lavoratori dell'università hanno finalmente il contratto per il quadriennio normativo 2006 - 2009 e per il biennio economico 2006 - 2007. È stata, infatti, sottoscritta all'Aran un'ipotesi di accordo in tal senso. Dopo ben 31 mesi dalla sua scadenza grazie - è detto in una nota - all'impegno costante, all'iniziativa ed al lavoro paziente della Flc Cgil, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali confederali, si chiude una tormentata vicenda che riguarda i Tecnici, gli Amministrativi, i Lettori/Collaboratori Esperti Linguistici e quanti lavorano nelle aziende ospedaliere universitarie».
«Pur a fronte di questo importante risultato retributivo è ancora più urgente - ha aggiunto Panini - vista l'attuale dinamica economica, lo stanziamento di maggiori risorse economiche a favore del lavoro dipendente.
Significativi i risultati ottenuti per quanto riguarda l'ampliamento della contrattazione integrativa, a sostegno dell'autonomia universitaria e del ruolo del lavoro in questo processo; il rafforzamento di un sistema di carriere e valorizzazione professionale del personale».
Il contratto appena sottoscritto «offre strumenti adeguati e di natura pattizia per valorizzare l'impegno di migliaia di lavoratori e di lavoratrici dell'Università a sostegno del ruolo decisivo ed irrinunciabile dell'Università pubblica nel nostro Paese, contro qualsiasi ipotesi di privatizzazione e di svendita del nostro patrimonio culturale».
Secondo Panini, «l'università italiana, nonostante il periodo estivo, è nel pieno di un'ampia mobilitazione a difesa della sua natura pubblica che ha già visto lo svolgimento di decine di iniziative in tutti gli atenei italiani protagonisti i tecnici, gli amministravi ed i lettori dell'Università oltre che i docenti ed i ricercatori».
«A settembre, a fianco della consultazione e del voto dei lavoratori sull'ipotesi contrattuale appena sottoscritta, dovranno crescere di tono le iniziative contro gli effetti negativi sull'Università del D.L 112 per sfociare in una campagna di scioperi e manifestazioni le più unitarie possibile se il governo non recederà dai propri intenti aprendo un tavolo di confronto con le forze sociali», conclude Panini.