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Unità it: Scuola, cortei contro Gelmini Anche il Senato "sotto assedio"

Proteste e sit-in in tutta Italia

28/10/2008
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l'Unità

Inizia la “Tre giorni di fuoco” per l'istruzione italiana, al centro nelle ultime settimane delle proteste e manifestazioni di studenti, professori e genitori contro i provvedimenti del governo di destra Berlusconi: nuovo corteo degli universitari con sit-in al pomeriggio sotto le finestre del Senato, mercoledì votazione a palazzo Madama del contestatissimo decreto Gelmini, giovedì sciopero nazionale della scuola indetto da Cgil, Cisl e Uil con manifestazione nella capitale.
Accoglienza, cultura, scienza, al posto di oro, incenso e mirra. Sono questi i tre «doni» che tre moderni re magi (uno studente del liceo Newton e due genitori di cui uno straniero, simbolo dell'integrazione) hanno portato sotto al ministero della pubblica istruzione per consegnarli al ministro Mariastella “Cometa” Gelmini, come l’hanno chiamato loro, insieme alle oltre 15mila firme raccolte su tutto il territorio romano dal coordinamento «non rubateci il futuro» dei genitori e insegnanti della scuola Iqbal Masih contro il dl Gelmini.
«Abbiamo scelto come simbolo i re magi- spiega Paola Arduini, docente della scuola elementare Masih- perché erano duemila anni fa il simbolo dei sapienti e noi- continua- cerchiamo di portare sapienza al ministro. Ma tra i doni c'è anche l'accoglienza, che speriamo ci sia da parte sua rispetto al dialogo richiesto dalle famiglie e rispetto agli alunni immigrati». I re magi ora si apprestano ad inseguire la Mariastella “Cometa”. I genitori e gli insegnanti giunti sotto al ministero, infatti, attendono di essere ricevuti, anche se per il momento non hanno ricevuto risposta positiva dal dicastero. Nel frattempo, hanno srotolato uno striscione con su scritto: «Giù le mani dalla scuola pubblica» e stanno intonando cori contro il ministro.
«Non si può tagliare sul futuro e sull'educazione dei nostri figli», lamentano Simona e Valeria, due mamme della Iqbal Masih, giunte al ministero insieme a rappresentanti del 101° circolo, della elementare Carlo Alberto Dalla Chiesa e del liceo Levi Civita. Anche due studentesse della Sapienza sono giunte per portare il loro sostegno. «Noi speriamo- commenta Antonella Rossilli, docente della Masih- che ci sia un ripensamento dell'ultima ora sul dl e che la destra italiana che ha sempre tutelato le fasce più deboli intervenga». La lotta, comunque, continua «apriremo un tavolo politico con le forze scese in campo fino ad ora per lottare e resistere- dice Rossilli- sono già in programma due manifestazioni nazionali, una sarà a Roma a dicembre, e stiamo pensando ad un referendum, come estrema ratio per chiedere l'abrogazione del dl Gelmini».
Davanti al Senato, invece, manifestano gli studenti delle scuole superiori della capitale, che si sono dati appuntamento davanti al luogo dove deve essere votato il decreto legge per ribadire il loro no alla riforma Gelmini. i licei Morgagni, Croce, Seneca, Farnesina, Manara e gli istituti tecnici Leonardo Da Vinci e Bernini sono stati tra i primi ad arrivare. Un ragazzo ha tentato di scavalcare le barriere che impediscono che stanno di fronte al Senato: è stato semplicemente identificato e rilasciato quasi immediatamente. La manifestazione prosegue pacifica, con slogan e cori. Sono comparsi due striscioni, uno all'indirizzo dei parlamentari, «Più pagati d'Europa, tagliate i vostri stipendi» e un invito diretto al ministro, in stile romanesco: «Gelmini aripijate» (ovvero “Gelmini riprenditi”). Lentamente la piazza si sta riempiendo e altri spezzoni di cortei spontanei stanno raggiungendo la sede della protesta dove circa un migliaio di studenti annunciano una permanenza costante.
«Noi non siamo minoranza, siamo un popolo che avanza. Il futuro siamo noi», è uno degli striscioni in testa al sit-in. «Chiediamo una trattativa- racconta Francesco iscritto alla facoltà di Storia - abbiamo un documento con le nostre proposte sulla legge 133 che vorremmo sottoporre all'attenzione del ministro Gelmini. Non bocciamo in toto la riforma, ma neanche possiamo accettare tutto quello che contempla». Mercoledì il decreto sulla scuola approderà in Senato: «Ieri il ministro ha detto che voleva trattare con gli studenti- dice Davide De Mauro del liceo Croce- e noi siamo qui per questo. Se oggi non ci sarà un'apertura, noi non ci fermeremo e continueremo la nostra protesta a oltranza». «Se ci bloccano il futuro, bloccheremo la città», è una delle frasi ripetute dagli studenti insieme a cori da stadio del tipo: «Chi non salta la Gelmini è». La manifestazione va avanti in maniera tranquilla e dalla testa del sit-in il megafono invita tutti «anche le forze dell'ordine a continuare così».
Nel resto della città, intanto, proseguono occupazioni di istituti e assemblee negli atenei, mentre la facoltà di Studi orientali della Sapienza ha tenuto alcune lezioni all'aperto in Piazza Farnese. Dalla Sapienza è partito il corteo diretto al Senato, dove si tiene uno “slip-in” e quindi un presidio di protesta cui partecipano anche i Cobas. Intanto, il rettore Francesco Profumo mette sul tavolo della discussione e delle proteste che agitano le università italiane tutto il peso e il prestigio di uno dei più accreditati atenei d`Europa, il Politecnico di Torino: «Se il governo non cambierà strada, convocando i rettori, ritirando tagli insostenibili a aprendo la via a una seria riforma delle università - annuncia in un'intervista a La Stampa - non potrò che dimettermi, insieme agli altri rettori italiani. Ne abbiamo parlato, siamo tutti d`accordo».

Tutta Italia contro il decreto e i tagli

Non è solo Roma il centro della protesta. Molti atenei rimangono occupati o in mobilitazione. Ad Ancona si prevedono nuove azioni dimostrative in segno di protesta, oltre ad un`assemblea di docenti, studenti e personale tecnico/amministrativo. A Cagliari l`Udu e altre associazioni studentesche proseguono l`autogestione della facoltà di Lettere. A Brindisi, polo dell`Ateneo di Lecce, un corteo di auto partirà dalla Cittadella e arriverà in piazza Santa Teresa dove si terrà un sit-in di protesta di universitari e studenti delle scuole medie superiori. A Cosenza ci sarà un`Assemblea d`Ateneo del “Comitato Unical”, mentre a Perugia l`Udu Perugia ha organizzato un corteo itinerante che finirà con un`assemblea d`Ateneo. Assemblea d'ateneo anche a Potenza e a Pavia, dove si terrà anche una “Serata contro la 133”. A Torino i giovani di Azione universitaria annunciano di aver occupato il rettorato dell'università e si preparano contestazioni al ministro Gelmini, attesa in città.

A Bari, un corteo spontaneo di studenti sta sfilando per la città. «La 133 è una ferita insopportabile. Non solo nei confronti della scuola pubblica ma della democrazia», ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che si è messo alla testa del corteo. Insieme con Vendola ci sono anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano, il presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella, gli assessori regionali al Lavoro, Marco Barbieri, e al Diritto allo studio, Mimmo Lomelo. Al corteo - secondo fonti della Questura - partecipano circa tremila studenti. In testa al corteo c'è una bara, già utilizzata dai giovani in precedenti iniziative, che viene portata a spalla: sopra c'è un cartello con scritto «onoranze funebri Gelmini». La manifestazione si snoda in modo festoso per le vie della città con maglie che vengono lanciate in aria, slogan, balli e applausi. Tutto è cominciato con un'assemblea che era stata organizzata in un'aula della facoltà di Giurisprudenza: il luogo non riusciva a contenere il numero di studenti che, tra l'altro, cominciavano ad arrivare a centinaia e centinaia dalle altre facoltà.

A Viareggio, in provincia di Lucca, un gruppo di studenti, partito in corteo dalla centrale Piazza Mazzini, ha occupato per alcuni minuti, i binari della stazione ferroviaria di Viareggio. La manifestazione non ha causato alcun problema al transito dei treni. A Viareggio e in Versilia nella maggior parte degli istituti la lotta contro il decreto Gelmini prosegue con l' autogestione, mentre sono state sospese molte occupazioni.


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