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Unità it: Omissioni leghiste

i numeri presentati a sostegno delle nuove formazioni «ghetto» del Carroccio sono solo parziali

26/11/2008
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l'Unità

Omissioni leghiste
di Maristella Iervasi e Toni Fontana

Sostiene la Lega. C’è un’«elevata» presenza di alunni stranieri nelle singole classi scolastiche. Nella scuola dell’obbligo «ci sono difficoltà oggettive» d’insegnamento per i docenti e «di apprendimento» per tutti gli studenti.
Il diverso grado di alfabetizzazione linguistica è «un ostacolo» per gli stranieri e «penalizza» l’offerta didattica degli alunni italiani. Il rallentamento degli insegnamenti «è dovuto alle specifiche esigenze di apprendimento degli studenti stranieri».
Da qui nell’ottobre scorso la proposta delle classi ponte di marchio leghista. Un piano che di recente (nella Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia) ha avuto persino il sigillo di Silvio Berlusconi.

Ma i numeri presentati a sostegno delle nuove formazioni «ghetto» del Carroccio sono solo parziali. «Gli alunni stranieri sono tantissimi, 574.133», puntualizza la Lega. Ma non rivela che appena 46.154 sono quelli che non conoscono l’italiano, perché neo-arrivati. E cala il sipario sui nati in Italia.

L’onorevole Roberto Cota ha scritto la mozione (n°1-00033) poi trasformata al Senato in proposta di legge ed ha omesso dei dati sul fenomeno della presenza degli alunni stranieri tra i banchi di scuola. Non c’è traccia alcuna sui bambini e i ragazzi nati in Italia e frequentanti le elementari, le medie e le superiori: non ne indica neppure il totale. Idem per la presenza delle stesse persone suddivise per regione a livello scolastico.
E cosa ancora più grave, è stato volutamente «nascosto» il dato degli alunni con cittadinanza non italiana entrati per la prima volta a scuola nell’anno scolastico 2007/2008.

Una svista, una dimenticanza? Oppure una «scelta» consapevole di numeri solo simbolici per ingigantire e drammatizzare la percezione dello straniero nell’opinione pubblica? Resta il fatto che per proporre le classi ponte differenziate tra bambini italiani e stranieri, l’on. Cota ha «saccheggiato» la stessa fonte: l’indagine statistica del ministero dell’Istruzione. «La crescita degli alunni stranieri nell’anno scolastico 2007-2008 è pari a 574.133 unità, con un incidenza del 6,4% rispetto alla popolazione scolastica complessiva», sottolinea il Carroccio.
Ma non specifica in alcun modo che solo un piccolo gruppo circoscritto di questi presumibilmente non è italiofono. Ed eccoli gli alunni che la Lega non cita: arrivati in Italia lo scorso anno ed entrati a scuola per la prima volta. Sono appena 46.154.

Circa la metà, 23.650, è in età di scuola primaria; gli altri sono adolescenti: il 12.064 è entrato direttamente alle medie e 10.440 alle superiori (per lo più istituti tecnici e professionali). Esatti invece i dati sui paesi di provenienza degli studenti: l’Est europeo, in particolare la Romania (92.734, 16,15%); seguono l’Albania con 85.195 alunni (14,84%), il Marocco (76.217 presenze, il 13,28%), la Repubblica popolare cinese con 27.558 (4,80%), e così via fino alla Mongolia (20 alunni) che chiude la classifica degli studenti con cittadinanza non italiana.

Ma non finisce qui. Leggendo gli altri dati omessi si scopre che è la Lombardia la regione che il maggior numero di alunni nati in Italia: 55.757. Uno su due sono bambini iscritti alle scuole elementari (25.039, il 47,1%), seguita dall’Emilia Romagna, le Marche e il Veneto.
Ed è sempre la Lombardia di Formigoni e della Moratti ad aprire la classifica dei neoarrivi a scuola nell’ultimo anno: 9.487 presenze, di cui 5.045 alla primaria (9,5%). Al secondo posto, il Lazio con 6.195 alunni, terzo il Veneto con 5.331 studenti.
Ad ogniuno le proprie conclusioni.


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