Unità it: Napolitano ai ricercatori: «Ce la metterò tutta»
«Spero che il tema della ricerca - ha spiegato il Capo dello Stato - sia affrontato con un po’ di ragionevolezza».
«Ce la metterò tutta». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è a Padova e incontra alcune decine di ricercatori che stanno manifestando contro i tagli agli atenei. «Spero che il tema della ricerca - ha spiegato il Capo dello Stato - sia affrontato con un po’ di ragionevolezza». Quella che sulla scuola non c’è stata, quei tagli che rischiano di travolgere anche l’Università e che Berlusconi tenta di mascherare come riforma per «ridurre le spese inutili, il baronato, il numero dei corsi».
Ma le bugie di Berlusconi non ingannano nessuno, né la politica, né gli studenti. Mariangela Bastico, ministro del governo ombra del Pd, spiega che «il presidente del consiglio cerca di elevare i tagli a scuola ed università a rango di riforma per l'efficienza». Ribadiscono le loro posizioni anche i Comuni, minacciate dai tagli che faranno sparire decine di piccoli istituti. Il presidente dell’Anci Leonardo Domenici spiega che «siamo tornati a sollecitare lo slittamento di almeno un anno del cosiddetto dimensionamento e quindi anche la abolizione della previsione di commissariamento per i Comuni» inadempienti. Pure le Regioni stanno moltiplicando i ricorsi alla Corte Costituzionale contro il decreto Gelmini. Anche perché, spiega il presidente Vasco Errani, i soldi per investire sulla scuola e la formazione si potevano trovare: «Ricordo che il governo ha usato 3,5 milioni di euro per togliere l'Ici sulla prima casa, errore gravissimo e elemento di iniquità sociale, e 1,4 miliardi per pagare i debiti di Alitalia e della Air One di Toto».
Oltre a quella degli Enti locali, prosegue anche la protesta degli studenti. La Gelmini ha convocato al ministero alcune associazioni, ma quelli dell’Uds, si sono rifiutati di sedere al tavolo.«Da ben quattro mesi, infatti, non viene riunito il Forum, e ci sembra ridicolo – spiega l’Unione degli Studenti – che sia convocato oggi, con all'ordine del giorno il decreto 137 che ormai è già stato approvato, nonostante le richieste degli studenti, di insegnati e famigli di ritirarlo. Prima di affrontare qualsiasi discussione e confronto il Governo deve abrogare il decreto e i provvedimenti contestati, sarebbe un gesto dettato da responsabilità politica». Il calendario delle proteste è ancora fitto: manifestazioni in tutte le città venerdì 7, mentre il 14 a Roma si terrà la manifestazione nazionale per lo sciopero degli atenei. Mercoledì notte, infine, l’Università Ca’ Foscari di Venezia protesterà con una notte bianca.