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Unità it: La Gelmini vara il messaggino per i voti

Brunetta dal canto suo annuncia che "Entro un anno la stragrande maggioranza delle famiglie italiane riceverà a casa o potrà connettersi via internet per consultare la pagella scolastica dei propri figli e ottenere altre informazioni sull'andamento scolastico dei figli''.

25/01/2009
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l'Unità

"Le scuole hanno il dovere di comunicare alle famiglie l'andamento scolastico dei loro figli, oltre che negli incontri scuola famiglia, anche attraverso un contatto quotidiano affidato sempre più spesso alle nuove tecnologie».
Parole del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. «In molte scuole italiane le pagelle, le assenze, il profitto scolastico, la valutazione del comportamento degli alunni vengono comunicate ai genitori via sms o via e-mail. Si tratta di esperienze fruttuose -osserva Gelmini- che avvicinano la scuola alla famiglia e che, proprio per i risultati eccellenti ottenuti, insieme al ministro Brunetta, abbiamo intenzione di estendere a tutte le scuole italiane». Brunetta dal canto suo annuncia che "Entro un anno la stragrande maggioranza delle famiglie italiane riceverà a casa o potrà connettersi via internet per consultare la pagella scolastica dei propri figli e ottenere altre informazioni sull'andamento scolastico dei figli''.
"E dove li trovano i soldi per farlo?". Luca De Zolt, leader della Rete degli studenti, commenta con una battuta la novità annunciata oggi dai ministri Brunetta e Gelmini. »Mi pare - dichiara - un'altra "uscita" demagogica. Non mi sembra la principale preoccupazione delle scuole, che non hanno neppure i soldi per pagare le supplenze brevi, quella di comunicare via sms con le famiglie. E dove li trovano i soldi per mandare i messaggini?«.
Secondo la Rete, inoltre, »sbaglia chi pensa che così si possa in qualche modo affrontare la questione della dispersione scolastica, purtroppo in aumento. Se c'è tanta dispersione forse è perché le stesse famiglie non sono davvero interessate a mandare i figli a scuola e dunque il problema non si risolve certo con un sms. Altri sono gli strumenti che dovrebbero essere messi in campo per arginare questo preoccupante fenomeno«.Quanto alla pagella on line, »nessuna preclusione di principio, purchè ci sia consenso da parte degli studenti«.
Sul tema intervengono anche i genitori: «Non siamo ostili alle nuove tecnologie, tuttavia - dichiara il presidente del Coordinamento genitori democratici, Angela Nava - ci chiediamo di chi sarà la responsabilità di inviare gli sms? Chi sopporterà i costi?. Finora le comunicazioni sono state per lo più in forma scritta. Si può anche cambiare purchè ci sia condivisione: la scuola deve deciderlo assieme ai genitori, se la maggioranza è d'accordo nessun problema».
«Le modalità di comunicazione scuola-famiglia - fa notare il Cgd - le decidono le istituzioni scolastiche dell'autonomia in base ai loro regolamenti, istituto per istituto. Non può essere nè il ministro dell'Istruzione Gelmini, né il ministro Brunetta, che di istruzione non dovrebbe occuparsi, a stabilire le modalità dei rapporti tra insegnanti e genitori». Non solo. «Una scuola responsabile oltre che accogliente deve anche tener conto - prosegue il Coordinamento - di come mettersi in contatto con quei genitori che non possono essere raggiunti da un sms o da una mail. Insomma - conclude - l'autonomia scolastica non può essere come l'elastico delle mutande: chi se lo tira di qua chi di là».


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