Unità it: Italia unico paese nella Ue dove cala l'accesso al web
E già la sua performance in Europa non brillava, con il 43 percento di diffusione già lo scorso anno era infatti solo al diciottesimo posto nella Ue, molto al di sotto della media europea
Stop alla riduzione del digital divide o contrazione dei consumi che sia, in Italia la diffusione di Internet fra le famiglie cala, ed è un caso unico in tutta l'Unione europea. A segnalare il blocco della diffusione dell’uso della Rete è l’Eurostat, l'agenzia statistica comunitaria. Secondo l’ente di ricerca nel 2008 sul web è risultato presente nel 42% delle famiglie rispetto al 43% del 2007, mentre nello stesso periodo nei Ventisette la percentuale è balzata dal 54% al 60%.
In Italia le previsioni davano invece una ulteriore crescita delle persone collegate online, stimate fra i 15 e i 19 milioni e in crescita finora senza soluzione di continuità dal 1998 e con una velocizzazione dal 2001.
L’Italia resta ora al palo. E già la sua performance in Europa non brillava, con il 43 percento di diffusione già lo scorso anno era infatti solo al diciottesimo posto nella Ue, molto al di sotto della media europea - che è del 54% - più vicina alla Polonia (41%) e alla Lituania (44%) che a paesi come Olanda e Svezia dove si registra un tasso di penetrazione quasi doppio. Ora si retrocede, anche come livello di informatizzazione della rete pubblica e privata di servizi.
Tra i nuovi Stati membri dell'Ue, ora internet è meno diffuso solamente in Bulgaria (25%) e Romania (30%), di gran lunga i Paesi più poveri dell'Unione. Dell'Italia fanno meglio Polonia e Ungheria (48% entrambe), Repubblica ceca (46%), i Baltici (compresi tra il 58% estone e il 51% lituano), la Slovenia e la Slovacchia (rispettivamente al 59% e al 58%) e perfino la Croazia (45%), che sarà ammessa nell'Ue intorno al 2011-2012.
I Paesi Ue più connessi a internet sono Olanda (86%), Svezia (84%), Danimarca (82%), Lussemburgo (80%) e Germania (75%). La Francia si attesta al 62%, la Gran Bretagna al 71%, la Spagna al 51%.
L'Italia risulta indietro anche per quanto riguarda la diffusione della banda larga, presente nel 31% delle famiglie contro il 48% della media europea. Tuttavia, la percentuale è in netta crescita rispetto al 16% e al 25% registrati nel 2006 e nel 2007.
Nel nostro Paese risultano basse anche le percentuali di informatizzazione di una serie di attività quotidiane: dai servizi bancari (15% contro il 28% nell'Ue), ai rapporti con la pubblica amministrazione (15% contro il 28%), passando per la lettura dei giornali (17% contro il 26%), lo shopping online (7% contro il 25%) e la ricerca di un lavoro (7% contro il 13%).
02 Dic 2008