Unità: Istruzione, inizio d'autunno caldo si bloccano scuole e università
Per primi scioperano gli insegnanti, lunedì stop in atenei e enti di ricerca I sindacati: "Mancano fondi, nessun piano strategico per la scuola"
di SALVO INTRAVAIA
Docenti e ricercatori sul piede di guerra. I primi a scendere in piazza, sabato 27 ottobre, saranno gli insegnanti della scuola. Lunedì 29 sarà la volta del personale delle università, degli enti pubblici di ricerca, delle Accademie e dei Conservatori. Tutti scontenti del governo Prodi e tutti in piazza. Le due giornate di mobilitazione sono state organizzate da Flc Cgil, Cisl e Uil e, per la scuola, dalla Gilda degli insegnanti. Due gli slogan coniati per la mobilitazione dei prof dai Confederali: "per una scuola pubblica di qualità" e "riconoscere e valorizzare il lavoro".
I sindacati chiedono al Governo una "Finanziaria equa e giusta". Secondo la Cgil mancano all'appello le "risorse economiche per il rinnovo del biennio contrattuale 2008/2009". Ma non solo. Nella Finanziaria messa a punto dall'Esecutivo mancherebbero anche adeguati "interventi fiscali a favore del lavoro dipendente". La protesta mette anche il dito nella piaga dell'annosa questione- organici. Migliaia di insegnanti in corteo chiederanno "una netta inversione di tendenza a favore di organici del personale docente e Ata funzionali al diritto allo studio degli studenti e alla qualità dell'offerta formativa della scuola pubblica statale. Scelte coerenti con gli impegni sottoscritti nell'Intesa sulla Conoscenza".
L'obiettivo della manifestazione, secondo la Cisl, è quello di "far comprendere - al Governo, al Parlamento, alla politica tutta ed all'intero paese - che la centralità della scuola costituisce una vera emergenza politica, sociale e culturale". Duro il giudizio dei rappresentanti dei lavoratori sui provvedimenti finanziari per la scuola approvati dal Consiglio dei ministri. "Non vi è traccia di un piano strategico di investimenti al fine di sviluppare obiettivi di efficacia e di efficienza della scuola" e "gli interventi previsti per gli organici comportano ulteriori pesanti tagli del personale che sacrificano la scuola pubblica statale in contraddizione con gli stessi impegni assunti dal Governo". Il corteo partirà da piazza Bocca della verità e approderà a piazza Navona.
La Gilda sarà di scena a Venezia. "La scuola italiana - dichiara Rino Di Meglio - è in alto mare e rischia di affondare. E così da Venezia, città che da sempre convive con "l'acqua alla gola", la Gilda degli Insegnanti lancia il proprio grido di protesta e un accorato appello per salvare il sistema dell'istruzione italiano".
La protesta, lunedì 29, vedrà in piazza il personale dell'università, degli enti di ricerca e dell'Afam: l'Alta formazione artistica e musicale (Accademie di Belle arti e Conservatori). Anche per loro la questione maggiormente pressante è il rinnovo del contratto di lavoro. Ma la protesta passa anche per la stabilizzazione dei precari, a livelli record nel settore della Ricerca, e la richiesta di maggiori fondi per il funzionamento degli atenei, dei centri di ricerca di conservatori di musica e accademie di Belle arti.