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Unità - Intervista a Enrico Panini

Tagli, soprattutto: i soldi che non ci sono, l'inglese osannato e azzoppato, la follia di spingere i ragazzi in difficoltà ad abbandonare gli studi La puntata di "Porta a porta" con il premier e ...

12/03/2004
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l'Unità

Tagli, soprattutto: i soldi che non ci sono, l'inglese osannato e azzoppato, la follia di spingere i ragazzi in difficoltà ad abbandonare gli studi

La puntata di "Porta a porta" con il premier e il ministro all'istruzione? Una sequela di bugie: ecco quali, secondo Enrico Panini di Cgil

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Studenti di serie A e B, tempo pieno abbattuto, materie tagliate, programmi autoritari: cinque motivi per dire no

ROMA È mercoledì. E come ogni giorno in seconda serata sulla prima rete il mastro condottiero Bruno Vespa orchestra il "suo" Porta a Porta. Nel caldo tepore degli studi Rai, seduti comodamente su candidi divani, ospiti eccellenti avrebbero dovuto parlare di scuola. E lo hanno fatto. Senza contraddittorio. In tre. Bruno Vespa, Letizia Moratti e Silvio Berlusconi. Si snocciolano numeri, si ripercorrono uno per uno i punti cardine di questa controriforma - quella all'avanguardia che porterebbe l'istruzione italiana in linea con le direttive europee - e si riespongono i principi di questa scuola "ideale": una scuola del sapere, del saper essere e del saper fare. Un happening televisivo che non convince la maggioranza del paese, già pronto ad incrociare le braccia per l'intera giornata del 26 marzo prossimo, giorno in cui appunto il mondo della scuola e dell'università si fermeranno assieme agli altri lavoratori perchè "l'attacco ai diritti della scuola è drammaticamente simile a quello inferto agli altri settori". Se a migliaia sono disposti a scendere in piazza quasi ogni mese un motivo dovrà certo esserci. Insieme a Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola, ne elenchiamo i cinque principali.
La deriva della scuola pubblica "La politica scolastica di questo governo ha la forbice rivolta verso l'istruzione pubblica. Infatti stando ai numeri della Moratti (che ricordo contemplano circa 70 mila posti di lavoro decurtati, 100 mila cattedre vacanti per i quali le ultime nomine in ruolo risalgono a due anni fa eccezion fatta per gli insegnanti di religione) ormai l'unica scuola che gode di un attenzione costante e crescente è quella privata. I nostri istituti sono stati deputati ad essere le vittime privilegiate della stretta finanziaria. Ad esempio l'istruzione professionale sta raschiando il fondo cassa e non è l'unica, gli edifici cascano a pezzi e il governo di contro pensa bene di stringere ancora la cinghia, accettando invece al contempo che alcune scuole private possano rifiutare bambini disabili".
Le invisibili tre "i" "Inglese, informatica e impresa sono la chimera di questa controriforma. Un ottimo slogan che, ai fatti però, non esiste. La lingua comunitaria è stata ridotta di un ora, l'informatica sarà fatta in economia e l'impresa? È l'unica che sarà in vigore, ma è un'impresa dequalificata. La stessa Confindustria, imbarazzata, sta prendendo le distanze dal modello di istruzione Moratti che affonda le sue radici negli anni Cinquanta, anni in cui per formare un lavoratore era sufficiente un pò di addestramento manuale. Oggi tutti sappiamo che per formazione si intende ben altra cosa tant'è che la stessa Confindustria ha sottoscritto un documento di Cgil, Cisl e Uil nel quale richiede esplicitamente al governo precise garanzie su scuola ricerca e formazione". Programmi di governo "Poi c'è un aspetto che agli occhi di molti sta sfuggendo: la caduta verticale dei programmi di insegnamento. Sono d'accatto. I testi consegnati i giorni scorsi dal ministero sono stati pesantemente criticati anche dal Consiglio universitario nazionale che li ha ritenuti inadeguati e sbagliati, dagli insegnanti di storia nonchè dagli autori di narrativa per ragazzi che hanno visto pressocchè eliminata la letteratura dell'infanzia nelle scuole elementari. Mai nella storia della nostra istruzione sono esistiti programmi di insegnamento così dequalificati. Il pre-Moratti aveva commissioni ampie e pluraliaste delegate alla stestra di questi testi, oggi invece di tutto questo non c'è traccia. Anzi hanno reintrodotto materie eliminate 30 anni fa, come economia domestica"
. Condannati a lavorare "Ma l'orologio della storia non si è fermato solo per lematerie. Il ministro ha ripristinato anche il canale duale: formazione professionale o licei. È inaccettabile che a 13 anni venga sancita una separazione tra chi studia e chi invece è condannato ad un lavoro precoce. La scuola pubblica dovrebbe essere il luogo e il mezzo per superare le disugualianze che, al contrario, in questo modo vengono messe in in bella mostra fin da principio. Che non si parli di passerella da una scuola all'altra, perchè è un architettura puramente teorica perchè i percorsi di studio sono diversi".
Il tempo pieno in briciole "Il tempo pieno non esiste. A parte i vari escamotage verbali quello che il centrodestra ha attuato un pessimo doposcuola. Garantisce si le 40 ore, ma di vuoto. Un vuoto composto da 27+ 3+ 10 dove troveranno parcheggio solo alcuni bisognosi. Solo le scuole che disporranno di fondi potranno attuare il tempo pieno. Le altre si arrangiano: in altre parole didattica che svanisce, i ragazzi che per tredici ore alla settimana sono costretti a non fare praticamente nulla".


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