Unità: Immigrazione, contro le espusioni dei bambini arriva il «Piano nazionale di accoglienza»
Politiche di inclusione e collaborazione tra Stato ed enti locali, per favorire l'inserimento dei bambini stranieri
Immigrazione, contro le espusioni dei bambini arriva il «Piano nazionale di accoglienza»di Alice Loreti
Politiche di inclusione e collaborazione tra Stato ed enti locali, per favorire l'inserimento dei bambini stranieri. Queste le linee guida sull'immigrazione minorile del Governo Prodi, presentate ieri a Bologna nel corso di un seminario promosso dalla Consulta Ds per l'infanzia e l'adolescenza. «I figli di extracomunitari - spiega Franca Donaggio, sottosegretario al ministero della Solidarietà Sociale - si sentono stranieri in patria. Affinché abbiano gli stessi diritti, doveri e tutele dei nostri bambini, nella finanziaria abbiamo triplicato le risorse del fondo per le politiche sociali sull'immigrazione». Per favorire l'integrazione dei bambini, occorre una legge che non sia un percorso ad ostacoli per le famiglie. Capita che i genitori perdano il lavoro, entrino nell'irregolarità e nel rischio espulsione, e i minori sono coinvolti in questo percorso. «Le nostre proposte, attualmente discusse in Commissione Affari Istituzionali - commenta Marcella Lucidi, sottosegretario al ministero degli Interni - sono ridurre il termine per ottenere la cittadinanza italiana a 5 anni e fornire un permesso di 1 anno per ricerca di lavoro a chi lo ha perso». Inoltre, è al vaglio un Piano nazionale di accoglienza dei minori che vedrà la stretta collaborazione tra Stato e Comuni e che, grazie alla presenza di un tutore nominato dal Tribunale minorile, accompagnerà lo straniero dall'arrivo in Italia sino al compimento dei 18 anni, informandolo, ad esempio, sulle modalità di accesso al servizio di protezione rifugiati politici. «L'istruzione è fondamentale - conclude Mariangela Bastico, vice ministro della Pubblica Istruzione - introdurremo nelle scuole corsi di lingua per bambini e percorsi di formazione per il corpo decente. E difficile lavorare in prospettiva visto quello che sta accadendo a Roma, ma non perdiamo la fiducia».